Il Milan esce da Firenze con 2 certezze: la prima è di essere una squadra senza attributi, la seconda di non avere gli arbitri dalla propria.
Partiamo dalla prima, più ovvia e che è espressione del campo.
Il Milan parte forte, gioca bene o comunque meglio degli avversari, passa in vantaggio e poi perde la testa. È successo con l'Inter, con la J e sabato contro la fiorentina. Dominata in lungo e in largo fino al momento dell'espulsione di Dalbert che invece di fiaccare il morale dei viola l'ha rilanciato.
Come e perché una squadra senza né arte né parte possa aver trovato la forza di risalire è un mistero, così come l'atteggiamento dei rossoneri, che si sono fatti mettere sotto da carneadi di cui è difficile pure ricordarsi i nominativi. Tranne uno, un tempo a noi noto: Cutrone. Su quest'ultimo devo dire che per essere uno che deve al Milan quel poco di notorietà e di (tanto) denaro, mi sarei aspettato un atteggiamento diverso. Immagino che ci sia del risentimento, e anche tanto.
Tuttavia, dei tanti errori commessi dalla dirigenza del Milan, vendere Cutrone non rientra tra questi. Lo ha dimostrato nella sua pessima esperienza in Premier e lo confermano queste prestazioni con la Fiorentina, impreziosite si fa per dire dal tuffo in area. Ma lui è solo un furbetto e in realtà chi avrebbe dovuto giudicare come sempre in questi casi sbaglia 2 volte: 1 nel valutare da rigore un fallo inesistente, 2 nel non andare quanto meno a rivederlo al VAR. Il primo è un errore, tipico da calcio italiano, che tutti paghiamo non appena giochiamo a livello internazionale. C'è gente che scambia questo sport per il cricket, dove vige l'assenza di contatto fisico. In questi giorni, per giustificare il pessimo operato dell'arbitro ho sentito le peggio ricostruzioni. Addirittura chi voleva dividere l'azione di Romagnoli in 2, da quando sposta il pallone a quando fa cadere Cutrone. Follia.
Come quella che porta ad annullare il gol di Ibrahimovic per fallo di mano. In questo caso spunta persino una nuova regola che impone che se il tocco di braccio si rivela determinante per un gol allora va annullato. Peccato che: A) Ibra tocchi la palla con un braccio perché è attaccato al suo corpo B) prima di segnare ne dribbla uno, vince un rimpallo e fa secco il portiere... MA DI CHE PARLIAMO? La sensazione è che - almeno contro di noi - basti fare un po' di casino in area di rigore, tirare una pallonata addosso a qualcuno, inciampare nel piede di un nostro difensore per ottenere SEMPRE il regalo.
Insomma, VAR sta per VARIABILE come i giudizi: Gabbia atterrato in area, Ibra idem, invece sono stati ritenuti esclusivamente degli svenimenti, in confronto alla "solarità" del fallo su Cutrone.
A proposito di giudizi variabili: Chiesa, Commisso, se davvero gli danno tutti quei soldi dovrebbe portarlo a spalle. Davvero se invece che Chiesa si fosse chiamato Pippa, probabilmente non sarebbe arrivato dove è ora. È sempre brutto vedere un simulatore in campo, ma uno di questa età è pure peggio.
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