Mauro Icardi è tornato a giocare e lo ha fatto nel migliore dei modi: al di là del palo preso sull'1-0, l'ex capitano nerazzurro ha siglato un gol su calcio di rigore, procurato l'espulsione di Cristian Romero e fatto l'assist a Ivan Perisic per il 3-0 in una partita terminata 4-0, con eroe Roberto Gagliardini autore di una doppietta.
Mauro ha stabilito un nuovo record: 123 gol con la maglia nerazzurra raggiungendo Christian Vieri, si è preso l'abbraccio di tutti i compagni, quindi anche di Perisic; è l'inizio di una tregua? Onestamente mi auguro di sì. Poiché se la squadra gioca così e Mauro continua a fare quello per cui è "profumatamente" pagato, l'Inter potrà anche quest'anno terminare la stagione tra le prime 4.
Ovviamente non tutti i tifosi lo hanno applaudito: gli applausi sono stati cornice di fischi in una partita dove è sembrato che non fosse successo nulla di quanto accaduto in questi lunghi mesi, ma fino al termine del campionato (domenica 26 maggio) bisogna lasciarsi alle spalle il passato, vivere il presente per un futuro roseo, dove questa squadra deve tornare a vincere qualche trofeo e fare ogni anno una Champions dove poter superare il girone e giocarsela con le altre.
3 punti "d'oro" per una squadra aiutata dalle avversarie guardando la classifica attuale: Milan e Roma hanno pareggiato (rossoneri 1-1 ieri contro l'Udinese e i giallorossi 2-2 contro la Fiorentina), la Lazio ha perso clamorosamente a Ferrara 1-0 contro la Spal (rigore segnato da Andrea Petagna all' 89esimo) dopo la vittoria di domenica scorsa per 1-0 sull'Inter.
Cosa posso dirti di più Mauro: ti abbiamo odiato e amato, difeso e attaccato, ma ora sta a te continuare la strada del fuoriclasse (che sia ancora all'Inter o altrove) perchè sarebbe un suicidio "buttare" il talento che hai solo per rincorrere soldi, soldi e fama.
"Respira" anche l'allenatore Luciano Spalletti dopo giorni di certo non facili, con degli sfoghi domenica sera post Inter-Lazio e le frasi su Mauro Icardi: tutto ciò è anche sinonimo di un nervosismo che affligge il tecnico toscano che sa che (salvo scenari clamorosi) a fine stagione lascerà il club che certe sue frasi (comprese quelle di domenica in conferenza post-gara) non le ha affatto "digerite".
Per il bene di questa società e di questi tifosi, lasciamo il resto alle nostre spalle e continuiamo a tifare per questi colori, i colori del cielo e della notte, i colori di un club che vanta il non essere mai retrocesso in Serie B, i colori di una squadra che per ora è l'ultima italiana ad aver conquistato la Champions e che è regina del Triplete del 2010.
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