Io pensavo che fossero i giocatori a fare l'allenatore, negli ultimi mesi mi sono ricreduto.
A me sembrava che l'allenatore fosse quella figura che metteva i giocatori in campo e gli dava delle semplici direttive, poi erano i calciatori a fare il resto. Non è così.
Lo si vede dal cambiamento del Milan dopo Gattuso: l'allenatore è colui che unisce una squadra e crea intesa fra i giocatori. Questo è quello che mancava al Milan di Montella: intesa, tutto qui.
L'intesa però è difficile da raggiungere se sei Montella, come fai a creare un gruppo se alla fine di ogni partita fai la solita conferenza stampa con i soliti sorrisetti che sapevano molto da presa in giro?
Anche lo spogliatoio probabilmente era saturo del suo comportamento menefreghista che ha portato la squadra a un lento deterioramento e alla cattiva forma di alcuni giocatori.
Bonucci alla Juve era leader della difesa, con Montella un difensore qualsiasi. Potrei fare altri esempi: Ricardo Rodriguez, Biglia, Kessie e così via. Ma non solo fra i nuovi, anche fra i senatori: Bonaventura in primis.
Per non parlare degli errori individuali dei calciatori che in campo, anche perchè fuori ruolo, si calpestavano i piedi a vicenda, facevano passaggi a vuoto o non si intendevano nelle giocate più semplici.
L'esonero ha (forse) rotto tutto ciò. Adesso sembra che Rino abbia unito tutti sotto l'onore del Milan e stia cercando di creare un gruppo serio.
Bonucci adesso sembra rigenerato e, soprattutto, anche Bonaventura, lo dimostrano i tre gol in due partite sotto l'ex numero 8 del Milan.
Gli errori individuali stanno piano piano sparendo, e la difesa a quattro sta risolvendo il problema dei fuori ruolo che, aihmè, sono molti.
Ora, Gattuso non è il nuovo Ancelotti (anche Montella sembrava bello dopo la vittoria contro Crotone e Cagliari), però remiamo avanti in questa direzione, verso l'unione sotto i valori ormai vecchi del Milan che Gattuso conosce bene.
Adesso le partite hanno più sapore, vederle non mi annoia e soffrire anche contro le piccole non può che farci bene per restare umili.
Il gesto più significativo verso l'unione è l'abbraccio di Gattuso con la squadra, un gesto molto importante che fa ben sperare.
Il passo successivo? Creare la fame di vittoria nella squadra, quella che ha caratterizzato la carriera da giocatore di Gennaro, che farà e deve far ringhiare il Milan, e attenzione a non confonderlo con un sorriso, di quelli ne abbiamo avuti abbastanza.
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