Quando meno te l'aspetti, trovi un Gasperini in lotta per il quarto posto.
L'Atalanta espugna il Napoli di Ancellotti al San Paolo e mette la freccia di sorpasso a pari punti dei rossoneri del Milan.
È un Atalanta meraviglia quella vista in quest'annata non ancora terminata, in lotta per un posto in Europa (Europa League o Champions League), per la finale di Coppa Italia, competizione dove ha eliminato nientemeno che gli 8 volte Campioni d'Italia della Juventus con un secco 3-0 al ritorno dei quarti.
Ma se la Juve può contare sul diamante di punta CR7, ecco che l'Atalanta priva di Top Players, può contare sul loro allenatore Gian Piero Gasperini.
Il piemontese inizia il suo trionfo da allenatore vincendo il trofeo di Viareggio con la Primavera della Juventus dove impara i segreti di Marcello Lippi. Dopodichè ottiene una promozione in serie B con il Crotone e in serie A con il Genoa. In serie A riesce a piazzarsi nel 2003 al quinto posto con i grifoni che vale la qualificazione in Europa. Nel 2014 sempre di ritorno sulla panchina genoana si qualificano 7al sesto posto ma non possono iscriversi all'Europa League per mancanza della licenza Uefa. All'Atalanta continua il suo percorso da grande allenatore e porta la squadra bergamasca l'anno scorso in Europa League con il piazzamento sorprendente al quarto posto.
Quest'anno l'Atalanta si riconferma squadra di alta classifica e il merito di Gasperini è senza dubbio immenso. Grazie a lui, i nerazzurri di Bergamo giocano forse il calcio più bello in Italia, fatto di grande velocità di manovra, tanta corsa, gioco sulle fasce, pressing alto.
Ma il destino di allenatore viene macchiato da una brutta esperienza all'Inter dove viene esonerato solo dopo 5 giornate di campionato dopo aver collezionato 4 sconfitte.
Già, un peccato per Gian Piero, perchè poi non viene considerato più da nessun altra grande squadra italiana. Eppure si rifà alla grande ed oggi può essere visto, senza essere considerati pazzi, come il più grande allenatore italiano dopo Allegri ed Ancellotti. Sicuramente rispetto ai due ha avuto meno occasioni per esprimere il suo calcio, molto coraggioso e forse per questo poco considerato dalle grandi società. Ma mi chiedo come sia possibile che alla Roma e al Milan tra i papabili eventuali sostituti di Gattuso o di Ranieri a fine stagione, non venga fatto il suo nome.
Mi auguro che l'allenatore bergamasco possa riuscire a portare a casa un titolo quest'anno, magari vincendo la Coppa Italia, sarebbe forse più bello dell'ottavo scudetto juventino, non me ne vogliano i miei amici tifosi bianconeri.
Questa serie A può contare sull'emonozionante cavalcata della squadra di Gasperini che la rende più vivace e romantica. E se a fine anno nessuna grande società busserà alla porta di Gian Piero, siamo sicuri che sarà pronto per farci sognare e divertire ancora con la DEA. Forza Gian Piero! Non mollare, in Italia se c'è un maestro da cui si può imparare a fare calcio, quello sei tu, a dispetto di tanti altri colleghi più giovani che copiano un calcio in bianco e nero.
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