Juventus-Lazio 2-1; Campionato finito? No, ma abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio.
Così affermava un noto filosofo francese soltanto poche stagioni fa. Sembra passata, ormai, una vita da allora. E in un certo senso, ahimè, le rughe sul mio viso ne sono una chiara testimonianza. Il suo nome è Rudi Garcia, ex tombeur de femmes dei giallorossi. Dobbiamo avere rispetto per un tecnico con un Palmarès di tutto rispetto: 1 Campionato e 1 Coppa di Francia con il Lille e la sig. Francesca Brienza con la Roma. Sua madre ha sempre raccontato che, fin da quando era bambino, Rudi aveva le idee chiare: “Voleva fare l’allenatore di calcio!”. Visibilmente commossa, non solo la mamma, ma anche la sorella del forte allenatore transalpino. Anche la donna, durante l'intervista, ci teneva a raccontare il passato difficile del grande allenatore francese. Un mito, una leggenda per tutti i tifosi francesi e romani. La donna, difatti ha ricordato emozionata tutti quei sacrifici fatti dal suo fratellino. Quelle maledette giornate trascorse con il Subbuteo... in una triste camera da letto a provare e riprovare tattiche di gioco che, poi a distanza di anni, sarebbero diventate quasi perfette: Palla lunga per Gervinho e poi vediamo cosa succede. Si racconta che, pochi anni dopo, quel calciatore nero del Subbuteo gli abbia fatto causa per sfruttamento dell’attività lavorativa.

Bando al gossip, non siamo su Instagram, perché il calcio è una cosa seria per milioni di italiani. Lo testimoniano centinaia di migliaia, che dico milioni, di messaggi lasciati su questo blog da i tifosi nerazzurri che, anche quest’anno, concluderanno la stagione con zero tituli all’attivo. Poverini, un po' mi dispiace per loro.
Un altro sogno infranto tra i tanti della loro esistenza sportiva. Sono troppi? Ma uno più, o uno meno, non fa tanta differenza per chi come loro è abituato ad arrivare sempre dietro la Vecchia Signora. Ma, allo stesso tempo, non mi sembra proprio il caso di ironizzare sugli sconfitti anche se fortunatamente vivi e vegeti solo grazie al ricordo del triplete. Non è sportivo. Non è etico. Non è morale! Anche perché in una guerra, mi hanno insegnato, non si spara mai sulla Croce Rossa: in questo caso l’Internazionale di Milano. Soprattutto oggi, il 21-07-2020, quando ormai i giochi per lo scudetto sono chiusi, sotto i colpi mortali di Cristiano Ronaldo: Mr. 30 goal in stagione. Dicevano che il portoghese era ormai finito. Dicevano che era un peso per i bianconeri. Dicevano che non si adattava a un altro campione come Dybala. Ah! Ah! Ah! Oggi il portoghese concorre per superare il record di goal di Higuain, ben 37 in una sola stagione. Parole, parole e parole. Ma i fatti quando li fate? Oggi, a vostre spese, avete imparato una nuova e dura lezione dalla vita: le parole stanno a zero! Eh già, la vita è dura per tutti ma sopratutto per voi. Molto! Lo comprendiamo solo quando il fato si accanisce con una furia impressionante contro di noi. E soprattutto quando il fato si presenta con un nome e cognome: Cristiano Ronaldo.
Oggi però non voglio fare la testina di cappero per attirare facili visualizzazioni. Anche perché questi di VxL, tirchi come sono, non mi pagano nemmeno il rimborso per le spese. Almeno la connessione ad Internet, mi dico! Chi me la fa fare di essere una testina di c...? Un po' come l’altra sera, dopo Roma-Inter, quando per fare visualizzazioni ho mentito spudoratamente sul rigore a favore dei nerazzurri. Il penalty c’era. Lo ammetto e me né vergogno tanto. Molto. Vorrei mettere la faccia sotto il cuscino e nascondermi per sempre. Mi prendo tutta la responsabilità del mio fare menzognero. 
Perdonatemi tifosi nerazzurri. Scusate non lo faccio più. Perchè, lo ammetto, c’era il fallo su Spinazzola. C'era il rigore sul forte terzino dell’Inter...

Testina di Cappero