Se fossi malizioso direi che mister Prandelli abbia letto il mio ultimo articolo dove consigliavo un cambio di modulo con il ritorno alla difesa a tre, un centrocampo a due composto da Amrabat e Castrovilli e il conseguente avanzamento di Biraghi. Uniche due differenze dell'undici iniziale del tecnico, rispetto alla formazione proposta sulle pagine di questo sito sono state Bonaventura anzichè Callejon e Venuti al posto di Lirola. Ovviamente la mia era una provocazione, Prandelli dopo una attenta disamina delle partite fin qui disputate dai gigliati e dopo aver avuto un lungo confronto con la squadra, ha optato per il cambio di modulo, un sistema più prudente e più rodato, conosciuto bene dai giocatori dato che sia con Montella che con Iachini la difesa a tre è stata quasi sempre proposta.

Ma veniamo all'analisi della partita; il Sassuolo di  De Zerbi, una squadra dotata di giocatori di alto tasso tecnico e con un'organizzazione di gioco ampiamente rodata è venuto a Firenze per fare la partita come spesso succede ai neroverdi, tanto possesso palla, cambi di ritmo continui e qualità da vendere in avanti.
Prandelli sapeva che tipo di squadra si sarebbe trovato ad affronatre, pertanto decide di posizionare, in fase di non possesso, una linea di 5 difensori con tre centrocampisti e le due punte una sorta di 5-3-2, per poi diventare in fase di possesso palla un 3-4-2-1. Abbiamo detto appunto della difesa, il tecnico viola ha infatti ammesso nel post partita che i suoi difensori con uno schieramento a quattro non avevano ancora assimilato bene le distanze tra loro e i movimenti non erano ancora soddisfacenti, da qui la decisione di un cambio di rotta, rivelatosi alla fine azzeccato. In fase difensiva poi sottolineamo il ruolo di Amrabat, ieri sera particolarmente in condizione, in marcatura a uomo su Locatelli e nonostante il cartellino giallio comminatogli a inizio partita, non si è risparmiato in quanto a intensità agonistica e "garra".

In fase di costruzione invece, abbiamo notato una maggiore ricerca della profondità, agevolata dai movimenti di Vlahovic che finalmente ha provato anche ad attaccare la linea difensiva avversaria e non solo a ricevere il pallone spalle alla porta , si è rivisto finalmente un Ribèry ai suoi livelli più vicino alla porta e non, come spesso succedeva, costantemente sulla linea dei centrocampisti. In questa posizione avanzata è risultato decisivo prima conquistando il rigore (trasformato da Vlahovic), in seguito colpendo una traversa clamorosa dopo aver saltato quattro avversari, in mezzo a queste due perle tantissime giocate importanti, speriamo di aver ritrovato il nostro fenomeno. C'è stata anche una ricerca costante del cambio di gioco spesso effettuato da Caceres per la ricerca di Venuti che sicuramente è meno offensivo di Lirola e ha anche sprecato una palla gol a inizio secondo tempo, ma per quanto riguarda l'impegno non è secondo a nessuno, ricordandoci anche che aveva un cliente scomodissimo come Boga sulla sua corsia ed è riuscito a reggere bene nell'uno contro uno.

Oltre alle note liete già citate, una menzione particolare per Bonaventura, si sta dimostrando un giocatore importante per questa Fiorentina, è il collante tra il centrocampo e l'attacco e fa entrambe le fasi in maniera egregia, lo vorremmo però più incisivo in zona gol.
Nella lista dei bocciati purtroppo dobbiamo mettere ancora Gaetano Castrovilli, anche ieri sera lontanissimo dalla sua forma migliore, cosa sta succedendo al numero 10? Passato da essere il centrocampista offensivo più cercato dalle squadre di serie A ad un giocatore mediocre che non riesce più a saltare l'uomo e ha servire passaggi decisivi. Nonostante i quattro gol realizzati finora è il giocatore più involuto della rosa.

Le prossime due partite che aspettano la Fiorentina saranno più indicative per farci capire se la squadra è guarita o se la sfida di mercoledì è stato solo un fuoco di paglia. Ovviamente ci auguriamo la prima opzione, sperando che Pezzella e compagni prima di Natale facciano l'impresa: battere la Juve, e allora questo Natale, che si appresta a essere un Natale spento prenderebbe magicamente una luce abbagliante.