Vigilia del primo turno di andata dei play off per l’accesso alla fase a gironi dell’Europa League tra Torino e Wolverhampton, Mazzarri aveva dichiarato in conferenza stampa che per battere la squadra inglese sarebbe servito lo spirito Toro. Da questo punto di vista i granata non hanno deluso, perché in campo hanno dato tutto quello che avevano dal primo all’ultimo minuto, cercando di condurre la partita con un assetto tattico impostato anche ad una certa spregiudicatezza con il modulo 3 – 4 – 1 – 2 che dava a Berenguer il compito di svariare sulla trequarti trasformandosi al momento opportuno in attaccante aggiunto. Come ha sottolineato lo stesso Mazzarri al termine della partita i dati statistici sono tutti a favore del Torino: il 62% di possesso palla, cinque tiri in porta contro quattro, tre salvataggi della difesa avversaria contro uno e via di questo passo. Purtroppo, però, tutto questo, lo spirito Toro, questa volta non è bastato.
Si è infranto contro una formazione molto ben disposta in campo, che non ha né snobbato né sottovalutato il Torino badando per prima cosa a non subire reti e a contrattaccare con delle ripartenze che disorientavano sistematicamente la difesa granata; tecnicamente superiore grazie alla classe di Moutinho, Dendoncker e Jimenez, alla velocità di Traoré, alla solidità di Saiss; molto più esperta, cattiva e più avanti nella preparazione fisica. D’altronde, il Wolverhampton quest’anno ha investito 98 milioni di euro nel mercato estivo contro gli zero euro del Torino.
Ma quando si vuole salire di livello, confermarsi nel proprio campionato, disputare più competizioni, fare una bella figura in una Europa League che si è conquistata con tanta fatica e con un po’ di buona sorte è proprio questo che bisogna fare: investire, migliorarsi tecnicamente, aumentare l’esperienza in ogni reparto del campo. Il Torino dispone di un euro attacco, di una difesa che può ben figurare contro qualunque avversario, ma manca di qualità e peso sulla trequarti e di continuità a centrocampo.
La sconfitta di ieri è tutta qui. Lo ha affermato lo stesso Mazzarri commentando l’incontro.
Il fatto è che questa non può essere una giustificazione. Soprattutto a posteriori. Certo, la squadra del Presidente Cairo è stata sfortunata in sede di sorteggio, ma che poteva arrivare una squadra come il Wolverhampton era nelle cose. E altre ancora più forti arriveranno in campionato. I limiti della formazione di Mazzari, che continua a dire che i giocatori di cui dispone bastano e avanzano, ieri si sono visti tutti. Il campionato scorso è passato e quello che sta per iniziare si preannuncia molto più difficile.
Salvo miracoli, e nel calcio tutto è possibile, l’esperienza europea è quasi svanita. Forse, è tempo di intervenire sul mercato. Senza aspettare gennaio.
23 Novembre 1980
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