Spesso osservo con una punta di malinconia i giovani tifosi di Inter e Juventus perché il loro orizzonte di aspettative, in termini di possibilità di successi, è molto simile a quello dei loro padri.
Non sono tuttavia di meno i giovani rossoneri che, a differenza dei loro colleghi, devono tenere molto duro e rassegnarsi al fatto che per loro quell’orizzonte sarà molto più lontano ed evanescente.
Tanto vale per i giovani rossoneri e per noi che giovani non siamo più, adottare un codice comportamentale, una sorta di manuale di linee guida per continuare a credere nei colori evitando il più possibile la rassegnazione e lo sconforto.
- SCORDARSI LA BACHECA: oggi esibire anche solo metaforicamente una sala trofei senza eguali in Europa (ad eccezione del Real), non serve più a niente: non fa più paura a nessuno, men che meno agli avversari e non aiuta noi a mitigare il piattume attuale.
- NON LEGGERE LA STAMPA LECCAPIEDI: siccome i dinosauri baciapile non si sono affatto estinti, la cosa migliore da fare è ignorarli. Quelli che lo scorso anno si scandalizzavano stizziti per la considerazione che la Uefa osava avere nei confronti di Yonghong Lì (rivelatosi un portaborse), non vanno semplicemente letti. Affidiamoci alle opinioni dei giornalisti liberi.
- NON FIDIAMOCI A PRESCINDERE DELLE BANDIERE: quantomeno perché da Rivera a Inzaghi, passando per Gattuso e il Maldini di quest’anno , ci hanno portato loro malgrado e nonostante le loro nobili intenzioni, in fondo al baratro. Non solo loro, ci mancherebbe, ma loro erano lì e non sono stati capaci di invertire la rotta. Da ora in poi il consiglio è quello di giudicarli alla fine.
- ABITUIAMOCI A NON AVERE UN PROPRIETARIO: il Berlusconi dell’ultimo quinquennio, Lì, Elliott non sono stati e non sono i proprietari del Milan, ma, nella migliore delle ipotesi dei reggenti senza mordente. Questo vale anche per altre squadre con la differenza che i reggenti hanno tutto l’interesse a valorizzare davvero (leggi con immissioni cospicue di campioni) il brand perché il loro impero ha bisogno di un brand calcistico forte per farsi pubblicità. Noi oggi e da molti anni non abbiamo niente di tutto questo.
IMPARIAMO A SOSTENERE I GIOCATORI CHE SI IMPEGNANO: visto che per anni dovremo scordarci i fuoriclasse, tanto vale sostenere i giocatori che abbiamo e che danno tutto quello che hanno. Allo stesso tempo ignoriamo chi pensa di essere a Milanello a svernare (e, purtroppo, non sono pochi i casi).
Vorrei chiudere con un grassetto con scritto ABBIATE FIDUCIA; non è semplice, anzi oggi è quasi impossibile, ma mi domando se abbiamo alternative.
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