Caro Rino, altro che giocatori incazzosi sotto la spada di Damocle del ritiro in collegio a porte chiuse! Se anche fosse, ormai è troppo tardi!
E, per giunta, con soggetti che hanno dimostrato il contrario di ciò che deve essere un vero gruppo per tutta la stagione.

La vittoria dell’Atalanta schiacciasassi contro una sempre più deludente Lazio a Roma, sancisce la fine dei giochi per i pochi che speravano nell’ennesimo miracolo. 

Troppi i tre punti portati a casa giocando da cani, troppi i gol di Romagnoli allo scadere, ma, quel che è peggio troppi ancora una volta i punti lasciati per strada tutta la stagione, in partite che una vera squadra, assortita con i giocatori adatti in ogni reparto, allenata da un professionista, avrebbe portato a casa qualificandosi terza o quarta con largo anticipo.

Ma il Milan non è stato nulla di tutto questo: come detto il novanta per cento delle partite sono state imbarazzanti, Piatek ci ha regalato troppe illusioni inventandosi una manciata di gol da solo abbandonato da una squadra che era altrove, la rosa, ancora una volta, ha mostrato dei buchi paurosi perché i giocatori che avrebbero dovuto esserci giocavano in Premier o in Spagna, Rino ha provato per tutte le partite a non prendere legnate senza mai proporre uno schema d’attacco, un coordinamento delle ripartenze, una squadra in grado di fornire cross decenti. E tutte queste lacune tecniche e societarie si pagano care.

Oggi, 5 maggio, il Milan non ha dilapidato il vantaggio che aveva. Era fasullo, giocato sui suicidi altrui! Ha semplicemente rivelato cos’e’: una squadra costruita male per il settimo anno consecutivo, adatta al massimo per un piazzamento sofferto in Europa League, con quattro effettivi all’altezza! Davvero troppo poco per giocare coi più grandi.

La speranza, ancora una volta, del meraviglioso popolo rossonero, risiede nel fatto che chi possiede il Milan riparta da oggi, anzi dagli acquisti di Piatek e Paquetá, per far piazza pulita e ricominciare con veri atleti.

Chissa’ che Atalanta, Torino, Ajax, Sampdoria non abbiano insegnato un po’ di umiltà: una squadra seppellita da anni di orrori può rinascere cominciando da poco. L’importante è che quel poco sia costituito da molta sostanza e poche chiacchiere.