Egregio Commisso,
mi permetto di rivolgerle una lettera aperta da tifoso viola incallito.
Deve sapere che io sono nato ed abito a trecento chilometri da Firenze, ma che amo la città e la squadra gigliata come me stesso, grazie a mio padre, fiorentino di nascita e di fede. Ora lui non c’è più da tanto tempo, ma sono sicuro che mi aiuterebbe oggi, qualora fosse ancora qui con me a guardare le partite della Fiorentina, a scriverle questo messaggio.
Il calcio in Italia (e a Firenze soprattutto!) è una cosa della quale non si può fare a meno per nessun motivo possibile, dato che viene messo prima di famiglie, amori, amanti e via discorrendo. Ecco io credo che questa sia forse la prima cosa da sapere per comprendere i tanti tifosi che in queste ore sono molto arrabbiati con lei.
Purtroppo, e non lo dico ironicamente, bensì perché è la verità, questa piazza non considererà mai e poi mai la parte sinistra della classifica un obiettivo stagionale, neanche fra tre generazioni, perché tutti si ricorderanno della storia calcistica di questa città (a parte che anche il suo bacino d’utenza è da Europa).
Quasi nessuno le imputa esclusivamente colpe di natura economica (non è assolutamente vero, ad esempio, che il Viola Park non serva a nulla, anzi, però per sognare in tempi ragionevoli serve anche dell’altro), ma è chiaro che i suoi soldi sul mercato di questi anni siano stati spesi male e pure parecchio.
Allora cosa fare? Ci dia semplicemente un segno di discontinuità dal passato che potrebbe, per esempio, articolare in tre mosse:
- chi ha sbagliato in maniera evidente paghi e venga sostituito da chi ne è all’altezza (parlo di tutti i ruoli possibili ed immaginabili, dal magazziniere in su);
- provi ad assaporare l’aria fiorentina a 360 gradi: si accorgerà, allora, della necessità di una comunicazione diversa, più appassionata e meno permalosa;
- dimostri in questi ultimi 10 giorni di mercato che uno strappo alla regola per amore lo si può fare: porti a Firenze, oltre a Sirigu e, probabilmente, Brekalo un grande giocatore subito pronto. Non sta a me indicargli il ruolo, ma a chi segue o seguirà il comparto tecnico da oggi in avanti. In modo da continuare a perseguire i nostri obiettivi fin da subito.
Queste tre richieste possono sembrare tanto, ma in realtà sono niente di fronte all’affetto ed alla riconoscenza che questa piazza, questa città, i tifosi viola di angolo del Mondo sarebbero pronti ad offrirle per tutto il tempo nel quale deciderà di rimanere il proprietario ed il presidente della Fiorentina.
Ora o mai più: Firenze aspetta un segnale che soltanto lei può dare.
Commisso: non ci deluda!
I miei migliori saluti
Giancarlo
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