Dopo la notte del 22 maggio 2010, la vittoria della Coppa dei Campioni, il Triplete e Madrid che per una sera prende le sembianze della Milano nerazzurra, nessuno mai avrebbe pensato che per l'Inter sarebbero arrivati anni di buio e delusioni.
Scelte di mercato sbagliate, società alla ricerca di nuovi investitori e guide tecniche non all'altezza. Ne abbiamo viste di tutti i colori. Come se, d'un tratto, questa squadra non fosse più capace di essere protagonista. Fino ad oggi.
Fino all'era di Luciano Spalletti.
Il tecnico di Certaldo ha portato entusiasmo, equilibrio, solidità difensiva, consapevolezza nei propri mezzi e quel non so che di mourinhana memoria che ai tifosi dell'Inter piace e non poco. Spalletti ha dimostrato subito grande empatia. Con sagace intelligenza, si è calato subito nella parte, mettendoci la faccia in qualsiasi occasione e gestendo la comunicazione in maniera esemplare. Proprio come faceva quel signore portoghese. Nove vittorie, tre pareggi e 30 punti in classifica. Non era mai accaduto nella storia dei nerazzurri.
La casella della sconfitte segna ancora quota zero, come quella del Napoli capolista, distante solo due punti. L'Inter è da scudetto non tanto per il valore (alto) della rosa e dei suoi interpreti, ma per l'approccio e l'attaccamento che sta dimostrando a questo progetto. Non ci si lasci ingannare dall'ultimo pareggio in casa. Partite come quella col Torino, in casa, nelle scorse stagione, i nerazzurri l'avrebbero persa. E difatti il Toro, nelle ultime quattro a San Siro ne ha vinte due. Il gol di Iago Falque avrebbe tagliato le gambe ad una squadra senza personalità e attributi.
Tuttavia, nonostante la giornata storta, l'Inter non ha perso e ha guadagnato un punto d'oro nell'economia del campionato. Ecco dove sta la forza della squadra di Spalletti: non perdere.
Attenzione anche ai dati sugli scontri diretti fino ad ora affrontati. Vittoria in casa della Roma, vittoria nel derby con Milan e pareggio al San Paolo con il Napoli. Come se giocare con le grandi sia quasi più semplice di affrontare Verona, Crotone o Bologna. La difesa è super. Skriniar è il leader del reparto e la storia insegna: con la miglior difesa si vincono i campionati. Sono segnali di grande maturità. E di questo, va dato merito a Spalletti. I tifosi dell'Inter (e lo dimostrano i numeri impressionanti di questo inizio di campionato) sono con la squadra. E se hai San Siro dalla tua parte, beh... è tutta un'altra storia.
La società è solida e sta investendo. Qualcuno potrebbe pensare che non sono arrivati campioni. Ma i giocatori funzionali al progetto, a volte, sono più importanti e Spalletti lo sa.
Che sia l'anno della svolta per l'Inter? Lo scudetto non è utopia.
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