12 Luglio 2017,
il Milan con una campagna acquisti degna di nota sta provando a tornare ai vertici del calcio mondiale, grazie soprattutto a due dirigenti come Fassone e Mirabelli che hanno dimostrato di lavorare splendidamente assieme, senza aver (apparentemente) bisogno di consigli ma, arriverà un giorno in cui, alcuni colpi di mercato saranno indigesti agli occhi dei tifosi e pure loro, come il "dimenticato" Galliani, finiranno sotto la lente d'ingrandimento.
Appena insediata la nuova proprietà una delle voci che circolavano (anche per ammissione dello stesso Dottor.Fassone) era la ricerca di una figura di rilievo che ha fatto la storia del Milan da poter reinserire all'interno dell'organigramma societario creado cosi un collegamento fra il vecchio, glorioso Milan ed il presente/fututo. La figura venne scelta nel suo massimo esponente, Paolo Maldini che, però, a seguito di contatti con la nuova proprietà decise di rifiutare tale ruolo perché "la mia indipendenza di pensiero saranno per me sempre più importanti di qualsiasi impiego", facendo capire ai nuovi proprietari, non tanto il suo disinteresse alla causa Milan ma, la sua voglia di metterci la faccia avendo le redini del gioco e non essendo un "burattino" al comando di altri.
Si può aver sbagliato il ruolo offerto ad una leggenda come Paolo Maldini? la risposta è: sicuramente si.
Paolo Maldini è il Milan. Avrebbe mai potuto fare il direttore sportivo? No, nonostante una sicura competenza nel settore, al primo sbaglio sarebbe stato screditato di competenza in quel settore.
L'Amministratore Delegato? Ruolo assegnato a Fassone addirittura prima dell'acquisizione societaria e di fatto, unico ruolo non disponibile.
Avrebbe potuto fare il consigliere? L'ambasciatore? Il responsabile del settore giovanile? Il responsabile di Marketing? No, no e poi ancora no. Non esiste una carica abbastanza importante per il nome che porta Paolo Maldini, nessuna tranne una, la presidenza.
Per ciò che è stato Maldini in campo e fuori, l'unico ruolo societario appropriato per lui è il ruolo di presidente. Paolo non può essere al disotto di tale carica, per la sua "indipendenza di pensiero" e per l'importanza ed il rispetto (a parte quei 10 imbecilli della contestazione) di cui gode. Si potrà mai avere un organigramma che vede: LI YONGHONG presidente onorario, PAOLO MALDINI presidente, MARCO FASSONE amministratore delegato, MASSIMILIANO MIRABELLI direttore sportivo, DEMETRIO ALBERTINI direttore generale (magari), CRISTIAN ABBIATI team manager, ai ruoli di marketing i Cinesi, e cosi via, ridando un'assetto rossonero ad una delle società più gloriose e vittoriose del mondo.
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