Si dice che sbagliando s'impara, ovvero che da alcuni errori una persona possa trarre giovamento e porre rimedio in futuro. Ahimè, questa è una filosofia che a mio parere il mio amato mister non ha ancora fatto proprio.

Poco tempo fa sotto un mio articolo, mi è stato chiesto cosa ne pensassi di Simone Inzaghi e se a parer mio fosse o meno un grande allenatore. La mia risposta, contrariamente ai miei canoni polemici, è stata molto democratica. Di certo è un buon allenatore che sta continuando la sua crescita professionale, ha molti meriti ma anche alcuni difetti che a par mio non riesce proprio a risolvere, vuoi forse per la pochezza della rosa o vuoi perché forse è proprio un suo limite. Non possiamo paragonarlo ai grandi del calcio, vuoi anche perché i cosiddetti top allenatori, godono di risorse quasi illimitate.

Tornando invece a Simone Inzaghi, ritengo la sua parabola ancora in crescita, gli manca uno step, forse fondamentale, ossia quello di saper adattarsi completamente alle squadre che affronta. Saper leggere la partita e porre rimedio se qualcosa non va. Ognuno nel calcio ha la propria bestia nera, per il tecnico piacentino e la compagine laziale questa ha un solo nome negli ultimi anni: l'​​​​​Atalanta. Non è un caso che sia nata questa forte antipatia nei loro confronti da parte di noi laziali, a parte che per la figura del loro tecnico (che partita ha visto ieri non lo so proprio), si sa che quando le perdi tutte, o poco ci manca, quella diventa la tua nemica giurata. Personalmente questa è diventata quella partita che inizi a soffrire una settimana prima che venga giocata. Alla stesura del calendario ero già in ansia, vuoi perché sapevo saremmo arrivati impreparati, vuoi perché sapevo saremmo arrivati con la stessa rosa dello scorso anno, con la quale abbiamo subito 6 goal in due partite.

Ieri la giornata è stata molto intesa, lavorativamente parlando e non solo. Io e la mia compagna aspettiamo il nostro primo figlio, e ogni giorno è qualcosa di emozionante in più. Vista la partita che mi aspettava la sera ero una corda di violino e come spesso accade in queste partite, la mia ansia prende spesso il sopravvento e cerco in tutti i modi di non presentarmi all'appello davanti la TV. Ero addirittura disposto a portare la mia signora al ristorante nostro cinese preferito pur di mancare l'appuntamento. Ma come spesso accade alle donne in gravidanza, le è presa voglia di tortellini in brodo. Dentro di me ho detto "sai manu, meglio così almeno ti apri una bella birra ghiacciata e ti distrai cucinando". Dovete sapere che ho una vera mania per il brodo vegetale, va fatto a regola d'arte, non deve bollire mai, ma deve andare a fuoco lento in modo da catturare ogni sapore. A prescindere da ciò pensavo che la tecnica stesse funzionando, ed invece la birra ghiacciata da lontano mo stava corrompendo. Il richiamo della partita era troppo forte.
Ore 8:45 fischio di inizio. Sinceramente non so nemmeno come ci sono finito sul divano a vedere la partita eppure sono lì, seduto. La mia compagna al telefono con la sua migliore amica, in mano una birra da 0,5 grondante ghiaccio. Dopo circa 5 minuti stavo maledicendo quel mio inconscio che aveva preso il sopravvento.

Dopo 10 minuti la prima resa, Gosens la mette dentro ed il mio io razionale un po' chef riprende il sopravvento, cavolo i tortellini brodo! Mi alzo, pulisco il brodo dai triti di prezzemolo e sedano. Vi lascio dentro pomodoro taglio a pezzi grandi e la cipolla rossa. Verso delicatamente i tortellini di carne freschi fatti a mano (non da me). Già mi pregusto il loro sapore. Nel frattempo la mia compagna è ancora sul divano al telefono con la sua migliore amica. "Amore occhio, sto per fare un po' di rumore devo grattugiare il parmigiano". Si alza e si sposta in camera. Mi verso un altro bicchiere di birra. Guardo lo schermo... Hateboer... 0-2. Gruppo dei miei amici Laziali su WhatsApp: "questi sulle fasce hanno Dani Alves e Marcelo". Mi spiace, non ce la faccio, spengo tutto. Spengo perché comunque fino a quel momento, la Lazio non mi era dispiaciuta. Ma al tempo stesso pensavo, guarda quel volpone di Gasperini, questi qui nemmeno stanno correndo, stiamo facendo tutto noi.
I tortellini sono pronti, chiamo la mia compagna e iniziamo a mangiare. Lei mi vede un po' pensieroso, ed io con la convinzione che mi contraddistingue quando non so che pesci pigliare le dico "no tranquilla amore, tutto ok. Stiamo solo perdendo. Non le vedo nemmeno più".

Livescore: 0-3 El Papu!
Cavoli abbiamo finito già di mangiare... Ci mettiamo nuovamente sul divano. Ovviamente con lo schermo nuovamente acceso. Stavolta la mia compagna al telefono con la madre. Ovviamente si parla del futuro nascituro e delle cose che ci ha inviato per il fagiolino che da qui a 4 mesi vedrà la luce.
Nel frattempo continuo a vedere una buona Lazio. Si spinge in avanti, non sembra che stia perdendo. Non è come al solito suo che si demoralizza. Buoni fraseggi, buona intensità.

Minuto 57: all'improvviso guizzo di Caicedo che salta il portiere e accorcia le distanze. Penso... "Questo qui non lo si deve vendere".
Minuti 60: Caressa osa: sai che ti dico Beppe, qui sento odore di partita come lo scorso anno.
Beppe Bergomi (con la solita enfasi da Papà Francesco durante l'omelia Pasquale): Hai ragione Fabio!
Minuto 61: 1-4 ... E come Baila El Papu.
Penso ad alta voce "a Fabio sei popo della Roma!"

In sostanza la partita finisce così, con io che vedo già i primi commenti di laziali e anti laziali (già perché ad aprile si sono scoperti una miriadi di tifosi anti laziali provenienti da tutta Italia) sul post della partita. Sfottò, imprecazioni e insulti
Spengo il telefono che è meglio.
E comunque i tortellini in brodo erano una vera bomba!