Quando si vince una partita che sembra compromessa, quando si gioca senza fare calcoli o risparmiarsi, quando si vuole il massimo, senza cercare giustificazioni, diventa obbligatorio constatare che il Milan è la favorita alla corsa, ancora lunghissima, per vincere lo scudetto.

Il Milan è la squadra più giovane del Campionato Italiano, eppure stupisce per la maturità con cui affronta ogni avversario. Appare evidente che al di là delle prestazioni singole è lo spirito di squadra ad essere il vero valore aggiunto e, cosa per nulla trascurabile, il Milan è formato da calciatori convinti delle proprie capacità, più nella testa che nelle gambe. Se a ciò aggiungiamo le bravure del tecnico, che ha forgiato una squadra in grado di esprimere un calcio, moderno ed europeo, ecco che capire la lunga serie di successi che sta accompagnando la squadra rossonera da più di due anni, diventa facile.

Le trasferte a Marassi, contro la Sampdoria, sono storicamente favorevoli e l'infortunio che aveva bloccato Origi, non aveva certamente intaccato l'ottimismo dei tifosi. Infatti dopo pochi minuti Leao aveva già mostrato tutte le sue qualità e Messias, spesso criticato, ma sempre presente in fase offensiva, segnava il gol del vantaggio. Sembrava una serata tranquilla, in controllo totale della partita e quando CDK segnava con un colpo di testa ravvicinato, il due a zero, poter anche risparmiare le forze per il prossimo impegno di Champions.
Nulla di più falso. Il VAR rileva un fuorigioco di Giroud, di difficile comprensione, annullando il gol. Siamo solo al minuto 21, ma la sensazione che la serata non sarà per nulla semplice si percepisce chiaramente. L'ammonizione a Leao e due splendidi interventi di Augero, portiere sampdoriano, non impeccabile nel gol di Messias, manda tutti negli spogliatoi. Dopo solo due minuti del secondo tempo, Leao tenta una rovesciata e nel farlo colpisce l'avversario, seconda ammonizione e quindi espulsione. Il Milan resta in dieci, oltretutto perdendo il suo giocatore più in forma e pericoloso. Il pareggio della Samp al minuto 57 sembra il preludio al peggiore dei finali. Viceversa Mister Pioli estrae dal "cilindro" un colpo da mago. Fuori Messias e dentro Tomori, difesa a tre, terzini alzati e specialmente la determinazione giusta per voler vincere la partita, chiedendo a Giroud sacrifici e giocate che sono nel repertorio solo dei campioni.
Passano pochi minuti e il Milan torna in vantaggio ed è ancora il VAR ad essere determinante rilevando un fallo di mano in area genovese ed assegnando un calcio di rigore che Giroud al minuto 67 trasforma con freddezza, esibendo uno sguardo che mi ha ricordato Sheva in quella notte inglese, quando Nedved era assente. Due a uno, dentro Bennacer per il giovane belga e Vranckx per un ottimo Pobega e partita in cassaforte, anche se servono due ottime parate del solito Maignan e gli otto minuti di recupero, giustamente assegnati dall'arbitro, sembrano infiniti.
Il Milan vince, perchè ha saputo giocare senza essere condizionato dall'uomo in meno. Perchè ha una forza mentale superiore ad ogni altra formazione del nostro campionato, ma specialmente perchè la squadra si fida ciecamente della guida tecnica e il Mister ricambia la fiducia dando a tutti la possibilità di mettersi in mostra. Nella vittoria di Marassi c'è l'importanza di avere ritrovato Kjaer, così come poter contare su Pobega o far esordire il giovanissimo Vranckx, arrivato da pochi giorni, senza alcun timore, in un momento delicatissimo dell'incontro, ma specialmente c'è un Tonali in formato "gigante", capace di guidare la squadra con la maturità di un veterano.

Prima vittoria in trasferta, dove Juventus e Lazio, in undici, avevano pareggiato, riuscendo anche a far "riposare" Leao. I motivi per essere soddisfatti sono molti. Non c'è neppure il tempo per gioire perchè bisogna già concentrarsi al prossimo incontro e alla sfida contro la Dinamo Zagabria.
Ci penserà San Siro a spingere i "nostri ragazzi" per una notte di Champions che ci auguriamo entusiasmante. Oggi abbiamo la consapevolezza che questa squadra ha qualche cosa di più, di tutte le altre, riuscendo a colmare anche le evidenti lacune tecniche con la consapevolezza di essere il Milan e dover vincere contro ogni avversario.
Una risorsa che non è in vendita e non si compra al mercato, è nella testa di questi ragazzi e ciò è sufficiente per doverli ringraziare.