Nella testa di Conte ci sono idee di rinnovamento che partono da lontano, 12 mesi fa, termina il campionato, la Juventus è campione d'Italia, ma il mister guarda al futuro con un po' di preoccupazione: la storia dice che la Juventus non vince 3 campionati consecutivi dagli anni '30, il presente che questa squadra è troppo lontana dalle grandi d'Europa. Si era sbagliato, almeno a metà, perché 12 mesi dopo la Juventus rischia di abbattere la quota 100 punti ma oltre i confini la squadra di Torino non fa così paura. Le sensazioni si ripetono, stesso teatrino dello scorso Maggio. La società guarda al bilancio e propone pochi innesti mirati per aumentare la qualità della rosa, il mister guarda la rosa spremuta negli ultimi 3 anni e propone di rinnovarla. Chi l'avrà vinta lo diranno i prossimi mesi. Qualsiasi progetto non potrà però prescindere dal mister, ci sono voluti 5 anni, 2 settimi posti, il filotto Deschamps-Ranieri-Ferrara-Zaccheroni-DelNeri prima che sedesse nuovamente un tecnico vincente sulla panchina della Juventus; se rivoluzione sarà, il mister dovrà essere l'unico punto fermo. Che questa squadra più di così non possa fare rasenta l'obiettività, poteva passare i gironi, ovvio, ma per fermarsi agli ottavi? ai quarti con un sorteggio benevolo? Poteva (doveva) vincere l'Europa League, è vero, ma polemiche su questo tono distolgono l'attenzione sul perché fosse "caduto" nell'Europa minore e di fatto è un'implicita ammissione della veridicità della tesi di Conte sulla rosa. Che Conte non sia immune da critiche questo è fuori discussione, nei successi e nelle sconfitte tutti danno il proprio contributo, allenatore compreso. Ma un dato è significativo: la due migliori partite della Juventus in Europa sono state le gare con il Real Madrid, risultato: 1 pareggio e 1 sconfitta. Il fulcro di ogni problema risiede nel modulo? In parte sì, l'altra parte la fanno però gli interpreti. Per quanto visto questa rosa è strutturata sul 3-5-2; nelle due gare sopra citate in cui ha provato a cambiare, Marchisio ha giocato largo a destra con risultati prevedibili, tanta copertura e scarsa fantasia. Ma se migliorare questo 11 titolare non è impresa facile, allora che si fa? Io mi schiero con Conte, dentro un terzino sinistro per non dover adattare Chiellini più utile al centro o Asamoah che la prossima stagione parteciperà alla coppa d'Africa, un terzino destro magari adattabile al centro come Caceres, almeno 2 esterni con le conferme di Tevez e Giovinco, quest'ultimo in un ruolo forse più ritagliato sulle sue qualità, e se Pogba dovesse partire un interno di centrocampo duttile, che possa fare da vice-Vidal ma anche vice-Pirlo. Per quanto riguarda i nomi, questo dipenderà da diversi fattori, uno su tutti Pogba, ma soprattutto l'abilità nel cedere elementi non più funzionali, come Vucinic, Quagliarella, Isla, o qualche sacrificio come può essere Bonucci, forse il meno adatto alla difesa a 4. Fattori che faranno da discriminante per passare da un Cerci a un Di Maria.
23 Novembre 1980
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