L'investimento per portarlo a Torino in giovane età, la 10 messa sulle sue spalle, le coccole di tifosi che hanno visto in lui un altro idolo dopo Del Piero, tutto questo sembra, ormai, all'epilogo.
La storia tra Dybala la Juve e i suoi tifosi sembra avviarsi verso una lenta e triste separazione che sembra non aver più niente da poter salvare.

Arrivato a Torino nell'estate del 2015, si mette subito in mostra con ben 23 reti totali, 19 in quella successiva e ben 26 nella sua terza stagione in bianconero, impreziosita dalla doppietta contro il Barcellona.
Nonostante già la scorsa stagione scricchiolava parecchio, il buio totale si sta raggiungendo quest'anno, dove attualmente è fermo a 10 reti solamente. Ma al di là dei freddi numeri e statistiche, perché 10 gol potrebbero anche essere molti se importanti e decisivi, ma così non è stato fino ad ora, è l'atteggiamento in campo, la svogliatezza, e le continue deludenti prestazioni che stanno deludendo tutti.
Su di lui la società ha puntato molto, tanto da "donarli" la 10, la maglia che è più di una semplice maglia, è un simbolo, un investitura agli occhi di compagni di squadra, tifosi e avversari, quasi più importante della fascia da capitano che comunque ha indossato più volte.
Un difficile rapporto tattico con Allegri, e forse anche personale, ha raggiunto i minimi termini con l'arrivo di Cristiano Ronaldo, che di fatto, insieme alla "cotta" di Allegri per Mandzukic, ha rovinato, tatticamente, la sua importanza in squadra.
Ciò che più salta agli occhi, però è la sua "resa", sembra essersi arreso, sembra essere con la testa già altrove, lontano da Torino e da Allegri. Questo, però, non è tollerabile, questo comportamento non è degno di un campione, di uno che porta la 10 bianconera sulle spalle. Su questo i tifosi sono divisi: c'è chi dà la colpa ad Allegri, reo di non metterlo nelle condizioni ideali, di averlo trasformato da attaccante a centrocampista, per convinzioni personali, e per incentrare tutto il gioco di Cristiano Ronaldo.
Altri lo considerano un sopravvalutato, uno che ha avuto un paio di annate buone ma niente di più.
Come sempre la verità sta nel mezzo.
Personalmente credo che Dybala sia un fuoriclasse, non a livello di Messi o Ronaldo, per carità, ma sicuramente potrebbe stare bene tra i più forti, credo abbia un serio problema di carattere... di testa. Altri giocatori prima di lui hanno avuto problemi con l'allenatore, mi ricordo il capitano Del Piero con Capello, ma Alex non ha mollato, non si è arreso, non ha mai passeggiato svogliato per il campo. Sì è allenato sempre con intensità, ha accettato le panchine e quando veniva chiamato in causa ha sempre fatto il suo, spesso decidendo le partite e tornando al suo posto di titolare, capitano con la 10. Chi ha quella maglia non deve e non può mai arrendersi, MAI. Deve rispettare la maglia i tifosi e chi lo ha fatto arrivare a questi livelli. Qualche dubbio lo nutro anche a riguardo della sua vita privata. Prima era un serio professionista, ora arriva in ritiro coi capelli bianchi, la pancia e con un atteggiamento tale da meritarsi qualche tirata d'orecchi anche da Nedved oltre che dal mister. La Joya si è persa, sotto l'ombra di Ronaldo di Allegri, tanto da essere scavalcato nelle gerarchie perfino dal giovane Kean.

Nella partita di sabato, che valeva lo scudetto è stato imbarazzante, una prestazione che è stata un insulto alla maglia che indossa. Ha mollato, con la testa si è arreso, e questo è inaccettabile.
Dovrebbe tirare fuori le unghie, e riprendersi ciò che è stato suo, non vagabondare per il campo, sbuffando come una locomotiva a vapore. Ci sarebbe ancora tanto, tanto bisogno di lui e della sua classe cristallina. Ma dipende sempre e solo da lui. Chi prima di lui ha lasciato un segno indelebile con quella maglia, lui? Ci si sarebbe aspettato una storia diversa, con un finale diverso, non che sarebbe rimasto in bianconero per sempre, magari una cessione milionaria a qualche club come Real o Barcellona, non certo un addio così mesto.
Peccato Paulo!