Non si fa che parlare d’altro, oramai da giorni, dello scontro avvenuto in campo tra Romelu Lukaku e Zlatan Ibrahimovic in occasione del derby di Coppa Italia, incontro valevole per l'accesso alle semifinali, tra Milan e Inter di Mercoledì sera a San Siro.
Si sa il derby è sempre una partita particolare, molto sentita sia dai giocatori in campo che soprattutto dai tifosi sugli spalti e quindi sono sempre da mettere in conto degli scontri, alle volte non soltanto verbali, tra i calciatori delle rispettive squadre e a volte anche da parte dei dirigenti o dai membri dello staff tecnico. Ma mercoledì scorso sembra essersi accesa una vera e propria rissa da saloon tra i due calciatori più rappresentativi delle due squadre, stroncata sul nascere, fortunatamente, dai compagni di squadra e dai dirigenti al termine della prima frazione di gara, dove forse si è andato troppo sul personale sfiorando dei limiti che a volte non andrebbero oltrepassati.
Una scena francamente di pessimo gusto che i due calciatori potevano anche risparmiarsi prima di tutto perché sono dei professionisti, pagati profumatamente, e secondo poi perché neanche nei confronti dell'estero abbiamo fatto una bellissima figura. In realtà la lite tra i due calciatori sembra avere radici molto più profonde non limitate soltanto alla partita di mercoledì, un vaso di pandora rimasto chiuso da tempo e che il match, in qualche modo, ha contribuito, notevolmente a scoperchiare. Dunque perché Ibrahimovic, con tutte le parole che poteva usare, ha pronunciato ad indirizzo del belga degli insulti così specifici e diretti? Non ci resta che scoprirlo, ma prima ricostruiamo l’episodio incriminato.

LA RICOSTRUZIONE DELLO SCONTRO
L'episodio chiave avviene sul finire del primo tempo ed esattamente al minuto 44
quando è l'Inter ad attaccare con Lukaku che riceve palla spalle alla porta e in protezione della sfera, cerca di resistere ad una prima carica di Kessié che tenta, vanamente, di stenderlo con una spallata, facendogli perdere però l’equilibrio ma Lukaku, nonostante la carica, rimane in piedi e riesce a scaricare sull'esterno il pallone all’occorrente Darmian. Però esattamente un attimo prima del passaggio verso il compagno di squadra, il belga viene steso in maniera irruenta dal difensore del Milan Alessio Romagnoli e l’arbitro Valeri fischia, correttamente, la punizione in favore dei neroazzurri. L’attaccante dell’Inter molto nervoso, per il brutto fallo subito, non gradisce per nulla il trattamento ricevuto da Romagnoli quindi si rialza velocemente, dirigendosi minacciosamente verso il capitano del Milan reo di averlo colpito con troppa cattiveria. Si accende subito una discussione tra tutti i giocatori in campo ma è Ibrahimovic a scagliarsi, in maniera diretta, contro Lukaku, mentre lo svedese ripiegava in difesa per difendere il vantaggio rossonero realizzato proprio da lui, rivolgendogli delle frasi in un primo momento non molto chiare per la ressa creata intorno ai due giocatori e poi invece, con lo stadio vuoto, sono state abbastanza comprensibili «Go to your mother, go do your vodoo shit, you little donkey», più o meno «Vai da tua madre, vai a fare le tue s…..e vudù, asinello». L’attaccante dell’Inter letteralmente imbestialito dalle parole, pesanti, ricevute dallo svedese, si scontra testa con testa proprio con Ibrahimovic, rispondendo a tono con brutte frasi rivolte all’indirizzo dell’attaccante rossonero: «Vuoi parlare di mia madre? Parliamo della tua di mamma: è una p….a». I due giocatori, dopo l’episodio in questione, vengono redarguiti dall’arbitro e sanzionati con un cartellino giallo per parte, la partita, a fatica, riprende dopo tre minuti di lunga interruzione; la punizione per l’Inter non produce effetti con le squadre che si dirigono negli spogliatoi con il punteggio fermo sull'uno a zero in favore dei rossoneri.  I due giocatori però continuano a beccarsi e a minacciarsi all’interno del tunnel con Lukaku tenuto di forza dai dirigenti e dai compagni di squadra mentre rivolge ancora pesanti insulti a Ibrahimovic. Una brutta scena che segnerà la partita poiché l’ammonizione rimediata dallo svedese risulterà decisiva per le sorti del match dei rossoneri vista l’ingenuità commessa nel secondo tempo che gli costerà il secondo giallo e quindi l’espulsione condannando, di fatto, la sua squadra all’eliminazione.

IBRA LUKAKU AMICI MAI
Tra Lukaku e Ibrahimovic c'è un trascorso, i due sono stati compagni di squadra al Manchester United per una sola stagione, quella 2017/18
. Durante quell’anno Ibrahimovic stava recuperando dal brutto infortunio dovuto alla rottura del legamento crociato ragion per cui la sua permanenza alla corte dello United era in forte dubbio vista la sua scadenza contrattuale al termine di quella stagione. Lukaku, invece, era diventato il nuovo centroavanti di riferimento dei “Red Devils”, acquistato dall’Everton per una cifra complessivamente vicina agli 85 milioni di euro, inoltre il belga, appena arrivato e in punta di piedi chiese a Ibrahimovic di potergli lasciare la maglia numero 9, lo svedese, non la prese benissimo ma accettò indossando in cambio la numero 10. Lukaku divenne il punto di riferimento dell’attacco del Manchester United giocando in pianta stabile, prendendo proprio il posto dello svedese, e mettendo a referto un score di tutto rispetto con 26 gol in totale. Per Ibrahimovic, al contrario, fu una stagione da dimenticare giocò soltanto poco più 100 minuti in 5 partite di Premier League anche a causa del brutto infortunio rimediato al ginocchio. Però, la frase di Ibrahimovic rivolta al giocatore belga fa riferimento a un episodio immediatamente precedente alla loro contemporanea militanza al Manchester United, infatti quando l’azionista di maggioranza dell’Everton, Farhad Moshiri, cedette il belga allo United per cercare di giustificare, agli altri azionisti, il trasferimento dell’attaccante in un altro club spiegò di aver provato in tutti i modi a trattenerlo offrendogli anche un ricchissimo contratto ma: «poi Lukaku ha chiamato sua madre. Disse che era in pellegrinaggio in Africa o da qualche altra parte e che attraverso un rito vudù aveva avuto il messaggio che dovesse andare allo United». Delle frasi che fecero scalpore anche nel periodo in cui vennero pronunciate e condannate dallo stesso giocatore belga e dal suo entourage, minacciando di intraprendere le vie legali per le offese ricevute dal massimo dirigente dell’Everton. Quindi un vero colpo basso di Ibrahimovic che ha usato quei termini specifici per denigrare e schernire il suo avversario in una partita così importante con lo scopo, probabile, di provocarlo e renderlo nervoso in maniera tale da influire negativamente sulla sua prestazione. E in effetti è riuscito nel suo intento vista la reazione avuta dal belga ma ai fini del risultato finale le parole di Ibra gli si sono rivoltate contro perché proprio lui ha contribuito, notevolmente, alla sconfitta della sua squadra per l’espulsione rimediata.

CARO IBRA NON TI SEMBRA DI ESAGERARE UN PO'?
Lo sappiamo, Ibra è un grandissimo campione nonché un super giocatore che ancora a quasi quarant'anni è in grado di fare la differenza, 
oltre ad essere un leader per la sua squadra è un esempio per i tanti giovani che compongono la rosa rossonera. Non esistono aggettivi per definire il campione Ibra sul campo, ha sempre fatto la differenza ovunque sia andato da grande professionista ha sempre dato il massimo di se stesso, lasciando ai propri tifosi dei ricordi indelebili sia con le sue splendide giocate che soprattutto per gli importanti trofei conquistati contribuendo a far arricchire il palmares delle squadre di cui ha preso parte. Ma se proprio si deve andare alla ricerca di un difetto in questo grande campione, lo si può trovare nel suo smisurato ego e nel suo modo di ergersi a divinità. Ibra ha un carattere forte, determinato, in cui niente e nessuno può permettersi di contraddirlo o di andargli contro è stato sempre così nell’arco della sua lunga e grande carriera anche quando era più giovane ma adesso, non gli sembra forse di stare esagerando un po' troppo?
Credo che la colpa del suo atteggiamento, anche se è nel suo DNA, sia in qualche maniera di noi tifosi e vi spiego il perché. A quarant'anni sta facendo vedere al Mondo intero come sa essere ancora decisivo e importante in un club prestigioso come il Milan che lo ha voluto fortemente l’anno scorso perché in lui ha visto l’uomo giusto, oltre che una guida, per la sua rinascita dopo il periodo nero attraversato nell'ultimo decennio. Questo suo essere imprescindibile, fondamentale, come se il Milan senza di lui fosse una squadra di medio-bassa classifica hanno contribuito a farlo sentire troppo importante rispetto a quelle che sono le sue reali capacità per un uomo della sua età. E' giusto lodarlo e farlo sentire importante per carità, però bisogna farlo ritornare un po' con i piedi per terra perché dovrebbe capire egli stesso che è un semplice essere umano, come tutti noi, e quindi può sbagliare, come è normale che sia. L'umiltà è una virtù importante o la possiedi o non la possiedi, non si può conquistare nel corso tempo, secondo il mio punto di vista Ibra è troppo spavaldo e spocchioso e ripeto nonostante le sue indiscutibili abilità tecniche, su questo lato della sua personalità ha sempre peccato di superbia ed è forse l'unica cosa contestabile di questo grandissimo fuoriclasse.
Insomma, tutto ciò per dire che Ibrahimovic è recidivo ad episodi di questo genere e dovrebbe comunque godersi maggiormente questo suo splendido periodo d'oro lasciando stare le risse da bar che non si addicono ad un giocatore del sue peso e della sua classe. E anche tutti noi tifosi (milanisti e non) dovremmo dargli meno importanza e apprezzarlo solo per quello che ci fa vedere sul campo di gioco e trattarlo semplicemente da grande giocatore senza farlo sentire un dio; questa è l’unica cosa che non mi è mai piaciuta dello svedese per il resto è impossibile non poterlo apprezzare e anzi spero vivamente, con tutto il cuore, che possa continuare ad incantarci ancora per molto tempo con i suoi grandi colpi da campione.

MANCANO I TEMPI DEL PIGNA MONTERO, DEI GATTUSO, DEI MATERAZZI
Però una provocazione voglio lanciarla, secondo voi Ibra avrebbe potuto permettersi certi atteggiamenti in campo con giocatori come Paolo Montero, Edgar Davids, Marco Materazzi e Gennaro Gattuso? Io sinceramente non credo, perché quei giocatori erano conosciuti più che per le loro doti balistiche (anche se Davids era un centrocampista molto tecnico) per i loro atteggiamenti da "duri" sul campo, insomma sapevano come farsi rispettare e non erano certo quei giocatori che toglievano la gamba quando potevano farlo ma anzi ci andavano giù pesante visto il grande numero di espulsioni rimediate durante la loro lunga carriera. Mancano questo tipo di giocatori al calcio di oggi, perché quando assisti a quelle sceneggiate dei calciatori che per una semplice spintarella si buttano giù conquistando anche dei rigori assurdi, rivisti pure al var, questo secondo me non è calcio ma si tratta di un altro tipo di sport. Pensate per un attimo se le parole di Ibra rivolte a Lukaku le avesse dette a Davids o a Materazzi, secondo voi se la sarebbe cavata senza conseguenze? Datemi una risposta, sono curioso di sapere i vostri commenti.

LE MIE RIFLESSIONI SULLO SCONTRO IBRA - LUKAKU
Avete mai giocato a calcio con gli amici del giovedì sera? Credo che almeno una volta nella vostra vita tutti lo abbiate fatto. Credo, sinceramente, che lo scontro avvenuto tra i due “Colossi” non sia stato un bel vedere per nessuno ed è assolutamente un gesto da condannare soprattutto per via dei termini utilizzati ma penso, alla fine dei conti, che si tratti di uno scontro di campo dettato dal momento acceso della partita. Come anticipato in precedenza a chi non è mai capitato di giocare tra amici nel campetto vicino casa e litigare con il proprio avversario (amico da tanto tempo) o con il proprio compagno di squadra in un momento di assoluto nervosismo per l’andamento della partita? E’ stato detto di tutto e di più su questo litigio e nel “tritacarne mediatico” sono stati inseriti, a mio avviso, degli argomenti assolutamente fuori luogo come il razzismo, un vero male del Mondo che va ben al di là di un “semplice” diverbio avvenuto tra due calciatori all’interno di un campo da gioco. Magari è vero Ibrahimovic e Lukaku si saranno mal sopportati ai tempi di Manchester ma secondo me si tende sempre ad enfatizzare troppo questi gesti che in una partita così importante possono essere anche messi in preventivo. L’unica cosa da condannare, eventualmente, è la violenza quella assolutamente si ma non è questo il caso, quanti ne abbiamo visti di questi “scambi di opinione” tra tutti i giocatori del mondo con frasi anche ben peggiori di quelle che si sono dette il belga e lo svedese? Tantissimi e in partite anche molto più importanti di questa, ripeto chissà quante volte nel nostro piccolo abbiamo visto questi gesti tra i nostri amici di una vita nel calcetto del giovedì sera, sono cose di campo, dettate dal momento e soprattutto da come si mette la partita ma poi finiscono li. Quindi cerchiamo di essere tutti un po’ più seri e definiamo il gesto per quello che un semplice scontro tra due rivali di “campo” che amici non lo sono stati mai.

Ciccio