Il mondo del calcio assomiglia ad una parodia di House of Cards. La fine strategia politica qui si traduce in tanta ipocrisia dove tifosi a parte tutti fingono di non sapere. Il caso Donnarumma è emblematico in questo senso. Si fa un gran parlare di Raiola e Maldini dimenticando che il pesce puzza dalla testa. In questo senso Costacurta ha detto quello che tutti pensano ma non hanno il coraggio di dire ovvero che se vuoi stare al Milan una soluzione la trovi, se vuoi i soldi te ne vai altrove, ma alla fine sei tu Donnarumma che decidi. Raiola lo conosciamo, non è uno semplice, ma non è un automa, agisce su indicazione dei giocatori. Ibra voleva tornare e lo ha fatto, voleva rimanere e lo ha fatto. Al contrario il portiere del Milan che a 20 anni avrebbe 8 (otto) milioni euro garantiti l'anno  -in piena pandemia - ne vorrebbe 10 e tra un paio d'anni forse 15. Il tutto va detto senza aver vinto uno straccio di niente. Qualcuno dirà non per colpa sua, ma allora su cosa si basano certe valutazioni? Che a Donnarumma piacciano i soldi non è un mistero e nemmeno una colpa. Che però siano il suo unico credo comincia a diventare un problema se poi si vuole contrabbandare questo con l'amore per la maglia.

Non voglio criminalizzare nessuno quindi, semplicemente credo che chi si affidi a Raiola come procuratore lo faccia proprio perché sa bene come agisce. Per spillare soldi Raiola è un vero fuoriclasse, spesso più dei suoi assistiti che però non sempre hanno carriere di livello analogo. Detto ciò ognuno è libero di fare e dire quello che vuole eccetto di dire bugie ai propri tifosi, specie quelli più giovani. Non voglio fare il moralista, ma credo che tra 8 e 10 milioni a 20 anni non ci sia questa grande differenza se si sta dove si ama. Lo hanno mostrato carriere intere di campioni veri che alla fine hanno vinto trofei reali.  
Il resto come dice lo stesso Raiola sono solo chiacchiere, mentre il Milan cerca il distintivo?