Dopo essere usciti dalla corsa in Coppa Italia, poi dall’Europa League e aver mollato anche il secondo posto al Napoli, le certezze dell’Inter sono crollate miserabilmente. Lazio, Atalanta, Samp e Torino credono nella qualificazione alla prossima Champions League e i loro risultati parlano chiaro: ci aspetta un finale di stagione scoppiettante.
SPALLETTI MEDIOCRE, SQUADRA SUFFICIENTE – Tralasciando il derby, la partita atipica per eccellenza, i vari risultati negativi evidenziano i punti critici di Spalletti e Co. Le performance negative di Brozovic, un’irriconoscibile Ivan Perisic, un ‘’brutto’’ Candreva e un lentissimo Borja Valero, che ha fatto fatica tutto l’anno a inseguire i suoi compagni, hanno condizionato l’andamento della stagione. I mille infortuni e assenze di Naingollan e Vrsaljko sono state la ciliegina sulla torta. L’unica nota positiva? Una difesa decisamente europea da mettere paura a qualsiasi Top club e un acerbo Lautaro Martinez, che ha cercato con tutto sé stesso di non far sentire la mancanza del connazionale.
RITORNO ICARDI – Il ritorno del figliol prodigo? No, basta accennare a questa parabola. Non sarà così rapido il suo ritorno, dovrà conquistare col sudore una maglia da titolare, ma resta così poco e questa sarà certamente la stagione peggiore per Maurito con appena 15 gol segnati nelle tre competizioni giocate. Resterà a fine stagione? La frattura tra le due parti si è ricomposta? Questi e altre mille interrogativi attanagliano il tifoso neroazzurro. Ma a giugno ci sono anche altri giocatori che dovranno preparare le valigie per partire verso nuovi lidi. E il Mister?
OBIETTIVO EUROPA – Nell’ultima conferenza Spalletti è stato chiaro: i suoi uomini devono continuare a marciare verso un obiettivo comune su valori quali la professionalità e la disciplina. Ma mancano soltanto nove partite per centrare la qualificazione alla Champions League, fra queste troviamo tre avversarie d’alta classifica molto ostiche (Roma, Napoli, Atalanta) e due in piena lotta salvezza (Empoli e Udinese).
SUCCESSIONE CONTE – L’ombra di Conte aleggia da mesi tra quelli di Milano e nei pressi del centro sportivo di Appiano Gentile. La concorrenza per accaparrarsi questo allenatore, che ha vinto in Italia ben 3 campionati e 2 Supercoppe, è decisamente alta, ma il fattore Marotta potrebbe incidere sulla sua decisione finale. L’allenatore pugliese si è fatto conoscere grazie ad un gioco improntato sul possesso palla, i tanti tagli nella linea difensiva avversaria e giocate aeree, basato su un’ottima resistenza aerobica e una squadra molto compatta. E chissà se con il suo arrivo l’Inter non possa tornare a fare la voce grossa nell’Europa che conta.
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