Quando alcune mattine ti svegli e la prima cosa che fai è quella di andare in bagno o solamente a lavare le mani e quando ti guardi allo specchio pensi "Questo sono io e un giorno il mondo farà a meno di me. Ma saranno pronti?".
Poi esci e guardi gli occhi dei tuoi cari affetti e in una foto quella con la tua famiglia d'origine e pensi che prima o poi i tuoi occhi non si incroceranno più con quelli loro.
Molto spesso il pensiero ti porta così avanti che non riesci a capacitarti di quello che potrebbe succedere tra anni o decenni e ti domandi spesso il perchè, il perchè tutto questo debba arrampicarsi nelle membra del tuo cervello, come una pianta rampicante che si spinge sempre più in alto fino ad arrivare nel punto più debole, già perchè nel cervello il punto debole è quello che poi ti porta a trovare la parte più debole della persona quando la vedi tra le lacrime o una giornata no.
Passi la mano nel capelli e pensi "Ma si, meglio non pensarci adesso, proprio in questo periodo, ma che ti viene in mente?". Eppure non sei tu che pensi, ma ti vengono in mente proprio in quel momento in cui la tua testa non ha pensieri, ecco che esce un qualcosa che ti porta a pensare a qualcosa, perchè la tua mente non può restare libera, sarebbe un peccato non utilizzarla a meno che tu non sia talmente impegnato a fare qualcosa e quindi ti distogli da certi pensieri.
Ma quando l'albero della nostra mente coperto da affetti cari comincia a spogliarsi, ecco che la lampadina s'accende e si pensa a qualcosa che molto spesso pensi di voler dimenticare oppure di voler cancellare, perchè non ti porta a stare bene, anzi ti fa cadere ancora più giù, ma proprio in quel momento le braccia di chi ti ama si poggiano spalle e ti accarezzano il viso, perchè ti hanno visto preoccupato, preoccupato di qualcosa che loro non sanno, ma che capiscono in tempo.
Così tutto si spegne in un abbraccio, in un bacio, in un sorriso e in un ricordo di qualche giorno prima che tutto cambiasse la nostra vita, ed ecco che parte una risata che si tramuta in un abbraccio e una lotta sul divano al quale qualcuno resta a guardarti e ritrovi la tua verve, quella che poco prima avevi lasciato nel dimenticatoio del tuo cervello, nella camera oscura, quella camera che ritorna ad essere chiusa a chiave, nella speranza di non riaprirla più.

Ecco che ora la tua anima torna a sorridere e il tuo corpo ritrova l'abbraccio caloroso della tua donna che poi poggia le sue labbra contro le tue ed ecco che tutto svanisce, tutto anche quel che si trova fuori da quella finestra, tutto in un momento diviene un grande giardino pieno di sentieri e fiori colorati, dove mano nella mano a piedi nudi il mondo sembra così bello, così tanto che non vorresti più tornare indietro, anzi la tua mano si poggia sulla testa della tua amata per non farla staccare, perchè proprio in quel momento stai bene dove sei e non vuoi uscire di botto da tutto quel bel vedere. Le braccia la circondano tra la schiena e il bacino e gli occhi si trasformano in due cuori che la guardano come se non ci fosse altro intorno...
Poi una strattonata ti ricorda che lì ci sono altri due cuori piccoli, ma grandi che si uniscono al quadretto indissolubile che si chiama... Famiglia!