E' finita
Finita come pochi si aspettavano una settimana fa. Finita come mezza Italia sperava. Finita come il ciclo di questa Juventus. E' finito tutto, si deve ricominciare.
"Chissà se tutto sarà come prima".
"E il prossimo anno? L'obiettivo minimo è la qualificazione in Champions".
"Eh ma è dura, ci sono le altre squadre che si rinforzano, poi se rimane Allegri andrà ancora peggio".
"E' finita ormai l'epoca della Juve schiacciasassi"... ... ... ... O forse no?
E' davvero così tragica la situazione per la Juventus? La Vecchia Signora dovrà andare a Milano e dovrà fare solo una cosa: vincere. Eppure, la vittoria in casa dell'Inter manca dal 16 Maggio 2015 con quel goal fortunoso di Morata. Di quell'undici titolare ormai ne rimangono pochi. La Juventus aveva già vinto il campionato e si apprestava ad affrontare un'esperienza che non viveva da 12 anni: la finale di Champions League. Altri contesti, altre atmosfere.
Un'Inter diversa ma sempre con quell'Icardi che quando vede bianconero si scatena. Nella stagione 2015/2016 la Juve gioca due volte a San Siro contro l'Inter. In campionato pareggia, uno scialbo 0-0. In Coppa Italia una squadra piena di riserve prende 3 goal e rischia clamorosamente di essere eliminata.
La scorsa stagione invece arriva una sconfitta. Le premesse non sono le migliori e la squadra ci arriva in uno stato di forma precario sia fisicamente che mentalmente. La speranza è quella che Buffon abbia replicato il discorso fatto dopo Sassuolo-Juventus del 2015 e dato un bricolo di orgoglio ad una squadra che sembra svuotata nell'anima.
Sottovalutare una squadra.
La Juventus ne sa qualcosa. Ha sottovalutato la SPAL, ha sottovalutato il Crotone e ha sottovalutato il Napoli. Mentre con le prime due credeva di poter vincere facilmente, col Napoli credeva di poter subire il suo gioco senza correre pericoli. Peccato che fosse la squadra che segna di più da palla inattiva. La Juve ha indubbiamente sottovalutato l'avversario. Ma siamo sicuri che il Napoli e i suoi tifosi non stiano sottovalutando la Juventus adesso? A giudicare dalle dichiarazioni di ieri di alcuni giocatori e dai caroselli in giro per il mondo, sembra che il Napoli sia primo in classifica e che sia scontato che vincerà le quattro partite rimanenti. E questo giubilo insito nei tifosi che sognano da troppo tempo il tricolore potrebbe anche essere parte della loro rovina.
Se non uccide, fortifica.
La batosta di ieri assomiglia ad altre sconfitte stagionali della Juventus, sconfitte in cui la squadra sembrava incapace di produrre gioco e di voler vincere. Eppure dopo la sconfitta con la Sampdoria la squadra ha inanellato una serie di 20 risultati utili consecutivi. E quanti l'avrebbero potuto prevedere dopo la sconfitta di Genova? E' nelle difficoltà che la Juventus reagisce, riprende le redini del suo cammino e mostra al mondo che non è indistruttibile. Può cadere, essere ferita. Ma non muore mai. E solitamente chi la da per morta, successivamente se ne pente. I fuochi d'artificio magari conserviamoli per il 20 maggio. La lotta scudetto si deciderà quel giorno.
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