Una sola partita giocata con la Nazionale di Mancini è bastata per creare un fenomeno mediatico incredibile. Talmente incredibile che è bastata una seconda partita che passerà alla storia come la mazzata subita dalla corazzata tedesca dall'Italia, che di Gnonto non si parla praticamente più. Dal tutti che volevano Gnonto, a che nessuno ora lo vuole. Le voci di mercato erano le più disparate dalla Sampdoria, al Friburgo, dal Torino, all' Hoffenheim, ma non sono mancate le società più rinomate come Inter e Juventus, il ragazzo italiano trapiantato in Svizzera, 9 goal, 7 assist, su 1000 minuti giocati con il Zurigo con il contratto in scadenza nel 2023 è un caso sul sistema mediatico che a volte va letteralmente in cortocircuito e nel giro di pochi giorni tra l'altro.
Il ragazzo dal valore attuale di 10 milioni di euro farà ancora parlare di sé, è appena maggiorenne, ha una vita davanti, ma quello che è successo non lo ha sicuramente aiutato. Certo, vero è che stato buttato nel mucchio in una Nazionale alla ricerca dell'attaccante perduto, ma del maggiore equilibrio e buon senso da parte di chi ha ingigantito all'inverosimile un giocatore che è ancora all'inizio della sua carriera, era il minimo da pretendere. Non stiamo parlando né di Maradona né di Pelè né del futuro Messi. Ma di un giocatore che farà bene, normale, che ha delle potenzialità, ma non ha nulla di straordinario, non è scattata quella molla, pur cercata e osata dai media. C'è bisogno di rigenerazione e per rigenerarsi serve una diversa visione delle cose e soprattutto modestia. Modestia che nel calcio di oggi non sempre è di casa. Pensiamo ad Onana, che si è definito come uno dei portieri più forti al mondo. Se la sarebbe potuto benissimo risparmiare questa sparata. Magari lo diventerà, ma non lo è.
L'attuale calciomercato comunque sta evidenziando come il calcio dell'era post covid stia cambiando in modo sensibile. I giocatori che arrivano a fine contratto oggi sono un peso per le società, che non aspettano altro che liberarsene, una volta, e non stiamo parlando di cent'anni fa, invece, i giocatori che arrivavano a fine contratto avevano un peso contrattuale maggiore, quello che oggi non hanno più. Probabilmente il destino di Gnonto, così come quelli di altri giocatori di peso sicuramente maggiore, si deciderà alla scadenza del suo contratto, quando le società potranno portarselo a casa a costo zero e trattando solo sul contratto, sugli stipendi, sul bonus. La maglia conterà quello che conterà, si può sempre aver sognato in una notte di mezza estate o in un notte di profondo inverno di aver giocato per una squadra, i sogni si costruiscono a tavolino per racconti che ai tifosi oramai non interessano più perchè hanno ben capito che quel tipo di calciomercato è morto e sepolto. Insomma, poco ci manca che si sia passati dal tutti pazzi per Gnonto, al Gnonto chi?
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