Secondo capitolo della telenovela Milan-Donnarumma. Il portiere classe 1999 vedrà scadere il proprio contratto il prossimo 30 giugno e il suo entourage (capitanato da un certo Mino Raiola) sta lavorando per capire quale sia la soluzione migliore per Gigio. Il Milan, nel frattempo, ha messo sul piatto un’offerta importante da 7 milioni all’anno con bonus quinquennale da 1 legato alla qualificazione in Champions League, ma fino ad oggi la proposta non è stata accettata. Per la società sarebbe un grosso problema perdere il giocatore più talentuoso in rosa, ma sarebbe ancora peggio andare a guadagnare zero dalla cessione, tenendo conto che la sua valutazione si aggira intorno ai 60 milioni di euro secondo Transfermarkt.
È giusto a questo punto fare delle considerazioni, indipendentemente dalla propria fede calcistica: Donnarumma è tesserato nel club rossonero dalla stagione 2013-2014, quando ancora militava nelle giovanili. Il 25 ottobre 2015 Sinisa Mihajlovic decide di schierarlo titolare nella partita casalinga vinta 2-1 contro il Sassuolo, Gigio diventa così il portiere titolare del Milan all’età di 16 anni e 8 mesi. Realizza dunque il sogno di ogni bambino e come se non bastasse, difende i pali della squadra della quale è sempre stato tifoso sin da piccolo, riuscendo infine a firmare un contratto nel 2017 da 6 milioni di euro netti a stagione.
Sembra un bella storia d’amore e invece ecco che ancora una volta a vincere sarà il "vil denaro", a prescindere dalla decisione che il portiere prenderà, perché il futuro di un ragazzo di 22 anni non può e non deve dipendere da una qualificazione in Champions League o da qualche milione in più. È una pugnalata al cuore per i tifosi milanisti, ma lo è anche per chi come me crede ancora nei sani princìpi che questo magnifico sport porta sulle spalle, insieme alla sua storia e alla sua cultura. La triste verità è che non si dovrebbe neanche più rimanere sorpresi di fronte a certe notizie, da anni questa è la normalità, un mondo sportivo in cui la riconoscenza nei confronti di chi ti ha dato tutto e di chi per primo ha creduto in te non esiste più. Penso anche ai tifosi rossoneri: sareste contenti di vedere il prossimo anno Gigio baciare la maglia davanti a voi dopo aver raggiunto magari un contratto da 10 milioni? Credo (ma soprattutto spero) di conoscere già la risposta.
Negli anni il paragone tra Buffon e Donnarumma è nato in modo spontaneo, quasi scontato se si va ad analizzare il talento e la precocità con la quale entrambi i portieri sono saliti alla ribalta, ma è doveroso soffermarsi su una grande differenza tra i due: ricordate cosa fece Gigi dopo lo scandalo Calciopoli? Scelse di rimanere alla Juventus, in Serie B. Dopo aver vinto un Mondiale. Dopo essersi classificato secondo nella lista del Pallone d'oro. Una delle poche cose che il denaro non potrà mai comprare è il rispetto ed è proprio per questo che non avrò mai alcun dubbio su quale Gianluigi scegliere.
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