12 milioni all'anno.
Sì, sono 12 i milioni che questo allenatore zen 2.0, campione di pianginerie e isterismi, percepisce all'anno dal club interista.
Lo scorso anno era un animale feroce in gabbia, sempre in prima linea a protestare, incitare, rimproverare. Sferzante e sicuro di sé nelle interviste, insomma, un campione della comunicazione.

Quest'anno invece, post riunione melodrammatica tenutasi nella Villa a Somma Lombardo, abbiamo osservato un Conte smarrito, pacifico, calmo, supporter dei propri calciatori.
Zero proteste, zero garra, zero rabbia, zero isterismi.
​Un Conte però tatticamente rivoluzionato, che dal credo profondo basato sulla difesa granitica e sulla costante ricerca di equilibrio, passa, con un doppio salto mortale, ad un respiro zemaniano della sua squadra: segnare un gol in più dell'avversario. Dice che si diverte nelle partite vinte 4 a 3 e 5 a 2.
Peccato però che di fronte non ti capita sempre una Fiorentina pazza guidata da un condottiero con le armi spuntate come Iachini. E nemmeno un Benevento che gioca, si diverte, fa giocare, segna (10 gol in 6 partite per una neopromossa non sono pochi), ma che al tempo stesso ha la peggior difesa della Serie A, insieme con il Crotone (17 gol subiti in 6 partite, una media di quasi 3 gol a partita).

Che dire poi delle scelte sul mercato? Ne cito alcune: distruzione del valore di Skriniar, passato in 2 anni dall'essere il miglior difensore del campionato italiano, a scarto da vendere e riserva di D'Ambrosio.
Rinuncia all'affare Tonali (grazie cugini!).
Acquisto voluto e forzato di Kolarov e Vidal, ormai lontanissimi parenti di quelli che furono.
Hakimi pagato 40 milioni ma che ad oggi, tranne per una buona prova con il Benevento, di più non ha fatto (delizioso l'assist da metà campo contro il Real).
Eriksen... e non aggiungo altro.

In tutto questo, si sono verificati risultati altalenanti in campionato e in Champions League: pareggio con la Lazio, sconfitta nel derby con il Milan, pareggio in casa con il Borussia, vittoria col Genoa (soffertissima), pareggio con lo Shakhtar (che ne ha beccati sei dal Borussia), pareggio con il Parma e sconfitta con il peggior Real Madrid degli ultimi 20 anni.
Lascio a voi le conclusioni sullo stato di forma attuale dell'Inter e del suo Iachini del Salento.