Siamo nell’estate 2018 quando sui giornali appare una notizia che sembra una boutade: Cristiano Ronaldo alla Juve! I primi commenti sono di incredulità. Tifosi bianconeri e antijuventini si limitano a scherzarci su criticando “l’uscita” delle varie testate giornalistiche. In pochi ci credono, perfino gli addetti ai lavori ostentano diffidenza sulla fattibilità dell’operazione.

Poi ecco che accade l’imprevedibile, la “telenovela” di matrice calcistica dura poche settimane ed infine arriva l’annuncio che Cristiano Ronaldo è un giocatore della Juventus.
Il popolo bianconero esulta anche se ci mette qualche giorno a realizzare che il cinque volte pallone d’oro è proprio un giocatore della Juve.
Ma se mezza Italia gioisce, l’altra metà, o almeno la parte antijuventina, è attonita: un brutto colpo. Ma l’antijuvenino sa come reagire alle situazioni, ha ben sette anni consecutivi di addestramento, quindi si mette di buona lena sui social ed inizia a scrivere: tanto è vecchio, non è più quello di una volta.
Purtroppo CR7 non è d’accordo e dopo un inizio in cui stenta inizia a segnare e fare assist. L’unica gioia arriva dalla prima espulsione in carriera, oggettivamente discutibile, in Champions League; è poco ma tanto basta a strappare un po’ di gioia nei cuori degli antijuventini.
Inizia così una crociata alla ricerca di soddisfazioni, quelle soddisfazioni che la loro squadra del cuore non riesce proprio a dargli: non bastano sette anni di vacche magre, si sta profilando pure l’ottavo anno dello stesso tenore dei precedenti.

E così dapprima ci si rifugia nello scandalo stupri.
Arrivano notizie dagli Stati Uniti di una denuncia di stupro ai danni di CR7. Il portoghese diventa un mostro stupratore seriale, e gli antijuventini con la bava alla bocca già immaginano video e foto del FBI statunitense che viene in Italia a prelevare il giocatore come nei migliori film di azione di Micheal Bay, già lo vedono nel tribunale di Las Vegas di arancione vestito e le manette a polsi e caviglie. Purtroppo, per loro, una cosa è la realtà una cosa sono i sogni, quelli destinati a rimanere tali. E tra articoli con dubbie opinioni, e notizie, circa il funzionamento dell’apparato giuridico USA e la veridicità di chi lo accusa il sogno rimane tale.
Nel frattempo Cristiano Ronaldo si ambienta in Italia e diventa capocannoniere: l’unica magra consolazione è che nelle partite contro le “big” italiane, anche se sarebbe meglio parlare di scontri diretti piuttosto che definire “big” certe squadre allo stato attuale, il CR7 non segna. Va però in gol nella Supercoppa Italiana facendo vincere il titolo ai bianconeri. Non resta che vivacchiare sul web commentando con l’evergreen “la Juve sa solo rubare” eccetera.

A febbraio, però, ecco un’altra occasione: l’occasione.
La Juve pesca l’Atletico Madrid agli ottavi di Champions e la folla esulta, tutti sono convinti che il Cholo estrometta i nemici giurati dalla competizione e ci manca poco che ci riesca davvero. Partita di andata 2-0 per i colchoneros, in gol anche Godin che da poco ha firmato per i nerazzurri e che vestirà i loro colori la prossima stagione. Come naturale che sia è già un idolo, chi lo vorrebbe capitano chi si limita a scrivere ovunque “sto Godin e voi?”.
Un tripudio di sfottò a rotta di collo per tre lunghe settimane. Già immagino il popolo antijuventino riunito nei bar, o comodamente sul divano davanti alla tv, alzarsi ed esultare al gol dell’uruguagio come se avesse segnato la propria squadra del cuore. Juve al tappeto, la stagione è salva.
Macché... proprio Cristiano Ronaldo al ritorno fa tre gol e ribalta la partita d’andata. In pochi ci credevano. Proprio il vecchio portoghese venuto a svernare ne fa tre. Il cuore sussulta ma non per la gioia, per l’orrido stupore che solo una vittoria bianconera sa donare a chi proprio non la può soffrire. L’antijuventino crolla sul divano attonito, privo di forze, sconsolato. Anche questa volta sarà per la prossima.

Siamo a marzo: la Juve va avanti in Champions grazie a Cristiano Ronaldo, a marzo tocca un +18 punti in classifica sulla seconda forza del campionato, roba da Scottish Premiership. Unica consolazione è l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera dell’Atalanta, ma non basta è troppo poco. E se la Juve vincesse la... è troppo, la frase rimane interrotta, la parola strozzata in gola. Le speranze, le preghiere sono rivolte all’Ajax, prossima avversaria europea dei bianconeri.

Ed eccoci al 25 marzo: siamo al 30’ del primo tempo della partita valida per le qualificazioni per Euro 2020 Portogallo – Serbia. Ronaldo scatta in attacco, rallenta, irrigidisce la gamba, zoppica, si tocca dietro la coscia, una smorfia di dolore… si siede sul prato e chiama i sanitari. L’antijuventino spalanca gli occhi, si porta lentamente sul bordo del divano aiutandosi con le mani, un sorriso affiora sulle labbra. Si umetta le labbra con la lingua perché la saliva gli si sta lentamente azzerando. Ronaldo chiede il cambio. Con uno scatto prende lo smartphone.
Non sa se prima interagire e gridare la sua gioia sui social o se chiamare a raccolta gli altri come lui: quelle che godono per un infortunio di un avversario. Nel frattempo gli addetti ai lavori si sono già mobilitati e, prima che il portoghese esca dal campo, sul web appaiono le prime notizie che vedono CR7 fuori per un mese: Champions a rischio.

Forse la stagione è salva.

Forse.