Resto alla finestra e attendo. Aspetto con ansia le miriadi di critiche che sicuramente pioveranno su Cristiano Ronaldo per ciò che, forse, pensa relativamente al covid-19. Il portoghese scrive su Instagram. “Mi sento bene e in salute! Forza Juve”. In un successivo commento cala l’asso: “PCR is a bullsh…”. In italiano, l’espressione si tradurrebbe con: “PCR è una str…”. Claro? In sostanza, per CR7, il tampone è spazzatura (poi cancellerà). Il perbenismo dilagante è libero di accanirsi contro il campione ed è già intento in quest’opera perché necessita di tali situazioni per scatenarsi. Le cerca con il lanternino. E’ subito pronto a puntare il dito e accusare. “Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratellodiceva Gesù ai suoi discepoli. “Può forse un cieco giudicare un altro cieco?”. Questo i benpensanti non lo sanno o non lo vogliono comprendere. La critica, però, deve essere accettata e lo sarà sicuramente anche in tal caso. L’articolo 21 della Costituzione è assolutamente lampante: “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, con lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Si vuole attaccare il lusitano? Benissimo. Nessuno ne discute. La possibilità di avere un parere e raccontarlo all’altro rappresenta uno dei principali aspetti che differenziano una democrazia da un regime. Attenzione, però, perché vale per tutti.

Amo le battaglie verbali perché dal dialogo si giunge sempre a una situazione condivisa che rappresenta certamente un passo avanti rispetto al problema. I latini dicevano che “in medio stat virtus”. La virtù sta nel mezzo, appunto. Non ho mai assistito a una realtà in cui Tizio avesse completamente ragione e Caio fosse assolutamente dalla parte del torto. Non è così? Anche nella terribile emergenza odierna, occorre essere in grado di avere una visione d’insieme altrimenti si rischia il collasso sanitario e sociale. Mi spiego. Esistono i “negazionisti del virus”. Sono arcinoti. In questa categoria risiede quella serie di persone che non crede all’esistenza del covid-19 e probabilmente pensa sia frutto di un complotto mondiale teso a distruggere lo status quo. Sono discorsi vaneggianti? Non lo so. Li ascolto, ne prendo atto e penso che non siano veri. Dall’altra parte della barricata, però, si trovano i “negazionisti della distruzione del tessuto economico-sociale”. In tale categoria rientra chi non crede ai problemi prodotti dalle misure restrittive tese a bloccare il contagio. Vi è chi sostiene che i dilemmi economici di alcune categorie professionali più colpite siano “balle”. Tanto li ristorano. Inserisco nel sistema pure chi afferma che gli affanni psicologici derivati dalle strette sono in realtà tipici di persone fragili. Li avrebbero sofferti comunque. E’ un po’ come sentenziare che di coronavirus muore solo chi presenta gravi patologie pregresse e quindi il suo destino è già segnato. In sostanza, si parla di estremi. Peccato che l’esistenza mostri una verità completamente diversa. Gli ospedali sono pieni di persone che hanno contratto il covid-19 e unite a chi soffre di altre malattie rischiano di intasare la sanità. E’ oggettivo e insindacabile. Allo stesso modo, gli individui che chiedono di lavorare ne hanno tutto il diritto perché gli ammortizzatori sociali, signori, servono sino a un certo punto. Se non posso far progredire il soldo che ricevo, non avrò alcun vantaggio da quella moneta: o la tengo in banca o sotto il materasso. Se la spendo, la pacchia è finita. Non voglio illudere nessuno. Non è un caso se il refrain più ricorrente è: “Vogliamo lavorare, non essere aiutati”. Non è nemmeno confacente alla realtà affermare che soffrono solo i deboli. Quando si colpiscono così duramente le abitudini di una popolazione, una persona forzatamente ne risente. A ciò si aggiungono fondamentali restrizioni in campo culturale e sportivo con il rischio di gravi conseguenze su un’intera generazione. Non voglio parlare per frasi fatte. Gradirei essere chiaro. Non ci nascondiamo dietro un dito. Sino a ieri si raccomandavano sport e socialità. Ora li si vieta o limita in maniera notevole: o si è completamente schizofrenici o è normale che ci si trovi in confusione. La verità, come sempre, è nel mezzo. Occorre combattere il virus per evitare la morte del sistema sanitario, quindi, delle persone. E’ necessario, però, anche bilanciare le esigenze. Ciò che spaventa è che parte degli scienziati non diano il giusto peso alla seconda situazione. Spero che la Politica non guardi in direzione unilaterale. Come sono stati elaborati i 4 scenari per combattere il coronavirus, sarebbe logico crearne altrettanti, paritari, che facessero da antitesi a tutela del tessuto socioeconomico. La filosofia insegna che, poi, si farà una sintesi.

Torno a Ronaldo. Proprio mentre scrivo questo paragrafo, apprendo che Cris ha cancellato il post. Non so se accogliere tale notizia come positiva o negativa. Sicuramente una personalità come quella del lusitano non dovrebbe mandare messaggi errati o falsi. Il punto è se quel contenuto rientri nella fattispecie. A mio modo di vedere, . Solo, però, in quanto troppo generalista. Occorre specificare che non sempre i tamponi danno l’esito corretto. Non si parla di strumento perfetto, ma neanche di str…. E’ un marchingegno inventato e prodotto dall’uomo, quindi, fallace. Dalla sartoria può uscire l’abito bucato così come accade che il computer abbia difetti di funzionamento. Sperando di essermi spiegato bene, mi chiedo perché CR7 abbia cancellato il messaggio. Quando fu scoperta la sua positività al covid-19, la sorella manifestò una posizione chiara: “il coronavirus è la più grande frode mai vista” (La Repubblica). E’ chiaro che all’interno di una famiglia, non è assolutamente scontato che si vantino le medesime posizioni e di certo non mi permetterei mai di entrare in dinamiche private, né di eseguire processi alle intenzioni. E’ lampante, però, che il susseguirsi dei fatti potrebbe condurre a pensare quale sia l’opinione di Ronaldo nei confronti del SarsCov2. Non lo sarà, ma anche se fosse un negazionista? Chissenefrega. Qualche giorno fa, il direttore Agresti scrisse un interessante articolo relativo a una situazione piuttosto simile in cui era coinvolto il c.t. Mancini. Ne riporto un estratto: “si può avere sul covid un’idea un po’ ribelle, quasi provocatoria”. Prosegue: “Poi, però, bisogna essere coerenti. E andare avanti per la propria strada, difendendo quel pensiero costi quel che costi. Sono parole sacrosante che denotano un liberismo tanto fantastico quanto sano e doveroso. Questa volta, invece, critica l’atteggiamento del giocatore juventino. Sinceramente avrei posto le situazioni su un medesimo piano. E’ vero che esiste una responsabilità dell’uomo nei confronti di tante persone, soprattutto giovani, ma ritengo che l’errore del bianconero sia, come detto, nella generalità dell’informazione. Il tampone non è una str... perché sta salvando migliaia di vite umane, ma se Cristiano avesse edulcorato e modificato il suo post, molto cambierebbe. E’ plausibile, però, che l’ambiente esterno provochi in qualcuno, soprattutto se questi occupa determinate posizioni, un’impossibilità morale nel sostenere la propria tesi. E’ inutile. Purtroppo alcune teorie, al momento, sono considerate ignoranti a prescindere e questo credo rappresenti l’errore più grande di tutti. Non esiste un pensiero che non meriti ascolto.

Se così non riteneva, Mancini non avrebbe dovuto giustificare il suo meme in cui un paziente contagiato dal coronavirus affermava di averlo contratto guardando i tiggì. Lo jesino disse che era solo “per sdrammatizzare”. Se CR7 ha un’opinione diversa sul covid-19, meglio avrebbe fatto a non eliminare quel post. La libertà di pensiero, infatti, è il messaggio migliore che si possa lanciare in questo momento al popolo. La massificazione delle idee, invece, è quanto di più becero e potenzialmente pericoloso possa esistere. Non vorrei mai che, alla fine, tutta la rabbia tenuta dentro da alcune persone esplodesse creando situazioni ancora peggiori. Il riferimento chiaramente non è alle 2 note celebrità del calcio. I tristi fatti degli ultimi giorni ne sono un esempio palese e il Professor Ranieri Guerra aveva avvertito quando, in un’intervista al Fatto Quotidiano, sosteneva riguardo un lockdown generale: “Dobbiamo evitarlo perché provocherebbe rivolte armate”.

Proprio mentre mi accingo a chiudere questo pezzo, leggo un post del Dottor Burioni: “Do il benvenuto nella nutrita schiera dei virologi al collega Cristiano Ronaldo. Sarà utilissimo nella prossima partitella contro gli oculisti. Allora dico: “Basta! Ci rinuncio!”. Ho scritto 2 pagine di Word per provare a convincere della libertà d’opinione, poi un noto esperto se ne esce con simili affermazioni che, per di più, richiamano all'ironia su una tematiche che di ilare non ha nulla. Davvero, non comprendo. E’ un circolo vizioso senza un minimo spiraglio d’uscita. Mi chiedo se questo Signore, dato il ruolo e le competenze, non abbia altro a cui pensare che attaccare Cristiano Ronaldo e se si rende conto che così svilisce la sua posizione! E’ attivo sui social, magari osserverà che molte persone sono ormai logorate dalla costante presenza mediatica di alcuni illustri nomi. Per un pizzico di notorietà…

Penso che non possa esistere miglior chiusura rispetto a un video in cui Ronaldo corre sul tapis roulant in tenuta da gara e, con la sua numero 7, scende dall’attrezzo gridando il suo classico: “Siuuu. Vamos Raga. Forza Juve. In bocca al lupo”. Un sorriso in questo mondo triste. Un messaggio di speranza che spero chiuda definitivamente questo teatrino tra il calciatore e lo scienziato. Torna presto campione.