"Nel mezzo del cammin della sua vita il comandante Conte si ritrovò all'Inter e si perse nella selva chiamata Romelu Lukaku".
Potrebbe suonare più o meno così una delle tante parodie che possono nascere nella mente di chi sta seguendo le vicende estive nerazzurre, in questo momento.
Antonio Conte, che fino ad una settimana fa era preoccupato solo a "ringhiare" verso i propri giocatori, da qualche giorno ruggisce anche verso la società, chiedendo rinforzi, in particolare uno: Romelu Lukaku.
Pallino da anni ormai del tecnico salentino, il centravanti belga nelle idee del nuovo mister interista dovrebbe rappresentare la punta di diamante, il simbolo del nuovo corso.
C'è un problema però, che neanche la dirigenza nerazzurra sembra disposta a risolvere a tutti i costi; il prezzo di Lukaku fatto dal Manchester United ( 85 milioni circa), è considerato un sacrificio troppo oneroso dal boss di Suning Jindong Zhang.
Concetto ribadito anche ieri dall'a.d. Beppe Marotta il quale prima ha rassicurato il suo allenatore che "la rosa presto sarà completata", ma ha tenuto a sottolineare, ancora una volta, la linea di questa campagna acquisti, ovvero: "niente spese folli", pena il rischio di ricadere sotto la vigilanza dell'Uefa.
Tradotto: Conte avrà una squadra competitiva, questo è assodato ed è nelle intenzioni della società cinese, ma l'obiettivo verrà raggiunto con lucidità, senza farsi guidare dalla fretta e rispettando il sottile equilibrio di bilancio.
La considerazione spontanea su tutta questa faccenda viene di conseguenza; l'Inter ha sottolineato dal principio del nuovo corso che il pareggio di bilancio è sempre il punto di riferimento a cui sottostare e tenere sempre d'occhio. Questo Conte lo sapeva benissimo ed è per questo motivo che ora risulta fuori luogo il suo sfogo.
La situazione è chiara: "l'ossessione" Lukaku arriverà solo dopo adeguate uscite che garantirebbero la copertura economica necessaria per far fronte ad una spesa così onerosa. In caso contrario, l'attacco verrà comunque messo a punto, come ribadito dallo stesso Marotta; "arriveranno due attaccanti, uno esperto e uno giovane". Il primo sarà sicuramente Edin Dzeko, altra richiesta del tecnico, e per il quale siamo ormai alle battute finali della trattativa con la Roma. Il secondo, invece sarà Lukaku, ma solo ed esclusivamente a certe condizioni.
Un'unica certezza c'è: l'Inter vuole tornare grande, mattone dopo mattone, un passo alla volta. Conte, dal canto suo, farebbe bene a tornare sui suoi passi, riprendendo la "retta via" dantesca, quella della ragione, marrita nei suoi pensieri, tra un Lukaku oggi e un Lukaku domani.
Magari ponendosi una domanda cruciale: "Chi vuole davvero il bene dell'Inter?"
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