Dopo la straripante vittoria di ieri ottenuta dal Torino sullo Shakhtyor Soligorsk, al di là di ogni altra considerazione relativa al livello dell’avversario, bisogna fare i complimenti a Walter Mazzarri per una serie di elementi che ieri sono apparsi chiari in tutta evidenza.
Innanzitutto l’identità di squadra, che oltre ogni retorica legata al mito del vecchio cuore granata, è finalmente, di nuovo, fondata sull’affiatamento e la compattezza del gruppo, sulla consapevolezza di dover inseguire il risultato fino all’ultimo secondo, sull’atteggiamento di modestia di ogni singolo calciatore che sa di dover dare il massimo seguendo le indicazioni del mister e dando conto agli altri del proprio impegno. Può essere persino commovente vedere come i ragazzi granata siano in campo compagni veri che si cercano ed aiutano. Questa componente, lo sappiamo, è la prima grande forza che può far arrivare una squadra a raggiungere traguardi inaspettati.
Poi, bisogna fare i complimenti a Mazzarri per come ha saputo far crescere dal punto di vista della personalità, della tecnica individuale, della consapevolezza tattica propria del ruolo di ognuno e degli schemi, tutti i calciatori. Nessuno escluso. Nell’incontro di ieri si è visto come i subentrati abbiano ricoperto con efficacia il ruolo e le responsabilità dei titolari. La difesa, benché falcidiata da infortuni e assenze, è stata pressoché perfetta, se si esclude la sciagurata disattenzione che poteva far subire una rete al Torino e magari mettere la partita su un altro binario. Inoltre, i difensori granata sono davvero bravi a sfruttare i calci piazzati. Ieri hanno segnato tre difensori, Izzo, De Silvestri e Bonifazi.
Ma il capolavoro di Mazzarri sta soprattutto nel fatto che sta formando calciatori totali, che possono ricoprire più ruoli e zone del campo in ogni momento della partita, conferendo alla squadra una duttilità ed una imprevedibilità di gioco che sarà decisiva nell’imporre i propri schemi e a tenere testa alle compagini più blasonate. In questo senso calciatori come Baselli, Berenguer, Ansaldi, Meitè e Lukic sono migliorati in misura esponenziale.
Infine, in attacco il Torino quest’anno dispone di due punte che iniziano a trovarsi alla perfezione, che si rispettano e si cercano non solo per finalizzare il gioco della squadra, ma anche per costruire occasioni da goal nella trequarti avversaria.
L’ultimo complimento a Mazzarri va fatto per aver dichiarato che per lui la squadra è a posto così. Queste parole danno fiducia ai ragazzi e alimentano lo spirito di squadra. Tuttavia, anche l’incontro di ieri ha messo in evidenza che al Torino serve qualche uomo in più. Perché la stagione è lunga e perché forza in più sull’esterno sinistro e maggiore qualità sulla trequarti permetterebbero al Toro di giocarsela davvero con chiunque con continuità.
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