Quando una squadra si trova da tanti anni in Serie A, quando dopo molti sacrifici riesce ad entrare nei primi quattro posti della massima serie, quando s'impone contro squadre che soltanto poco tempo prima sognava di sfidare, quando i sogni cominciano a divenire solide realtà, quando sembra che nessuno più possa togliergli quel che si è conquistata, poi arriva un giorno che mette la squadra con le spalle al muro, quei tifosi, solo poche decine qualche decennio prima e divenuti ora migliaia, a capire che non c'è più niente da fare, quando quella posizione da ultima in classifica non si può cambiare più e che la retrocessione diventa pura realtà, questa è la storia del: Chievo Verona.

Come tutti i bei sogni anche per la favola clivense sta per arrivare l'arrivederci alla Serie A, con la Serie B sempre più vicina, quando anche l'aritmetica lo condannerà dopo 12 anni di fila in Serie A a tornare in B. In questa squadra ci sono due giocatori che forse si ritireranno con la retrocessione, il primo è un portiere che dopo otto anni complessivi dal 2008 al 2013 e dal 2016 ad oggi è stato il difensore dei pali della squadra gialloblù, il guardiano che il più delle volte si è dovuto piegare sotto i colpi avversari, ma che ha sempre tenuto alto l'onore della squadra, mentre il secondo è il capitano, primatista di presenze col Chievo in A e in tutte le competizioni, è il miglior marcatore del club nel massimo campionato (137 reti) e inoltre il marcatore più prolifico del derby di Verona, in cui ha segnato 4 volte, che dal 2002 - un anno preciso dalla prima e storica promozione del club in Serie A - ad oggi non l'ha mai lasciata in balia del suo destino, no Sergio Pellissier non l'ha mai fatto.
Il capitano più vecchio della Serie A, barbuto con il vizio del giol e che gol. Per lui i numeri parlano chiaro; 488 presenze e 134 reti. Lui è la storia del club e che con il club saluterà per sempre la Serie A. Il Chievo Verona per molte persone era quella cenerentola sbeffeggiata dai tifosi rivali dell'Hellas Verona che abituati a fare su e giù tra Serie A e B per anni, non si sarebbero mai aspettati di trovarsi una rivale cittadina pronta a dargli fastidio in un derby che a Verona non si era mai visto prima, il ricordo della stagione 2000-2001 quando il Chievo lottava per arrivare in Serie A e i tifosi dell'Hellas con uno striscione che irrideva i clivensi che se mai fossero arrivati in A i mussi - asini - avrebbero preso il volo quanto fantomatico questo potesse essere. I Mussi volarono in A e di conseguenza l'Hellas fece il percorso inverso in B. La storia in Serie A del Chievo comincia con questa formazione; Lupatelli; Moro, D’Anna, D’Angelo, Lanna; Eriberto, Corini, Perrotta, Manfredini; Marazzina, Corradi.
Come dimenticare quella giovane squadra,
che aveva di esperta solo la difesa con capitan Lorenzo D'Anna appena 29 anni. Quello che fece rimanere tutti a bocca aperta furono le fascie colored di centrocampo, dove a sinistra c'era Christian Manfredini venticinquenne uscito dalla primavera della Juventus, mentre a destra un brasiliano arrivato in prestito dal Bologna, il suo nome era Eriberto dopo due stagioni di Serie A proprio nei felsinei. Il brasiliano ha ventuno anni - poi nel 2002 rivela che ha una carta d'identità falsa e si dichiara con il nome Luciano e più vecchio di 4 anni -, due frecce che abbinano una grande velocità ad una discreta tecnica, il brasiliano sembra comunque avere una marcia in più del collega sulla sinistra. Il Chievo e un misto tra ex primavera e giocatori passati  dalla Juventus e dal Torino, infatti nelle sue fila si contano; Luca Mezzano,Moreno Longo,Salvatore Lanna,Fabio Moro,Eugenio Corini,Jonatan Binotto,Christian Manfredini,Simone Perrotta. I nomi che spiccano tra tutti questi sono sicuramente Eugenio Corini che è stato l'artefice della storica promozione e un giovanissimo Simone Perrotta che si fa notare nel giro di due stagioni. Ma nella storia del Chievo Verona in Serie A c'è anche un lutto. Infatti il 2 Marzo 2002 in un incidente stradale verificatosi a Bussolengo in provincia di Verona il 2 marzo 2002 alle 8:15, scontrandosi con un'altra vettura muore Jason Mayélé attaccante arrivato in quella stagione dal Cagliari appena retrocesso in B. In onore della sua morte il ChievoVerona decise di ritirare la sua maglia, numero 30. Il Chievo della promozione comunque porta con se il tecnico della promozione Luigi Delneri. Il baffuto simpaticamente abbianato alla somiglianza dell'ispettore della Pantera Rosa è una new entry come tecnico nel massimo campionato italiano, mentre da calciatore - era un centrocampista - in carriera ha totalizzato complessivamente 106 presenze e 7 reti in Serie A con le maglie di Foggia e Udinese.
Questo tecnico rivoluzionerà il calcio di Serie A, con una squadra della boragata di Verona che conta poche decine di tifosi e che nessuno avrebbe mai pensato potesse rimanere più di una stagione nella massima serie e invece...Il Chievo di Delneri è la squadra-rivelazione del campionato, grazie a un gioco vivace ed efficace, sorprendentemente prima nel girone d'andata di Serie A 2001-2002, chiudendo la stagione con un quinto posto che gli vale l'accesso alla Coppa UEFA dove esce subito contro la Stella Rossa.
Con Del Neri in panchina il Chievo Verona raggiunge altri due posti tra le prime dieci; settimo posto nel 2003, e nono nel 2004. Il Chievo nel 2006 - causa Calciopoli - affidata a Baby Pillon scala la classifica e si ritrova a giocarsi i preliminari di Champions League dove viene eliminata subito per mano del  Levski Sofia.I clivensi vengono dunque ammessi in Coppa UEFA, dove i portoghesi dello Braga pongono fine al cammino europeo della squadra veronese nel doppio confronto del primo turno.
A fine stagione il Chievo viene retrocesso in B dopo 5 anni di fila nella Serie A, per poi tornare nella stagione 2008-2009. Entra nella storia del club anche la stagione 2010-2011 quando il Chievo affidato a Stefano Pioli raggiunge il 30 gennaio 2011, con la vittoria per 3-0 sul Brescia la 100ª vittoria in Serie A. Il 6 gennaio 2016 il Chievo disputa contro la Roma la sua partita numero 500 in Serie A, terminata poi 3-3. La stagione 2018-2019 è l'undicesima di fila e la diciassettesima negli ultimi diciotto anni nel massimo campionato. Il Chievo Verona in questa stagione 2018-2019 sarà retrocessa in B, ma stavolta non ci sarà un ritorno in A, no, il Chievo non tornerà più in A, visto che appena la stagione metterà fine alla permanenza del club clivense in Serie A, cominceranno i vari processi contro il caso delle Plus-valenze false denunciate anche dal presidente del Crotone Gianni Vrenna il 3 Agosto 2018  «Abbiamo mosso tutti i nostri legali e le istituzioni per questa vicenda, abbiamo richiesto il rinvio di alcune partite del Chievo, sarebbe paradossale se i veronesi dovessero partecipare ad un altro campionato di Serie A dopo tutte queste plusvalenze false». Poi, sull'eventualità di richiedere lo stop dei campionati: «Noi chiederemo che si fermi il ChievoVerona per arrivare alla fine del processo con tutta la situazione chiara, una società che per 3 anni di seguito è senza carte per iscriversi al campionato e trova escamotage falsando bilanci rispetto a società che fanno salti mortali per stare in piedi cercando di risparmiare. Non c’è competizione se da altre parti si falsano i bilanci». 
Le partite del Chievo non sono mai state rinviate e il Chievo non è stato fermato o retrocesso ai danni del Crotone o altre società. Si presume che alla fine la Lega di Serie A ha deciso di sorvolare almeno per la stagione presente, con Luca Campedelli che potrebbe aver deciso di suo pugno di non fare il mercato estivo e lasciando il club destinato in ultima posizione a fine stagione uscendo in sordina, ma questo potrebbe non bastare, visto che anche il Cesena che era invschiata con la stessa accusa è fallita, forse proprio per coprire le magagne nascoste dietro. Ricordiamo anche che il Cesena Calcio oggi Associazione Sportiva Dilettantistica Romagna Centro Cesena dalla stagione 2007 al 2013 ha avuto come presidente il fratello del presidente del Chievo Igor Campedelli anch'esso indagato sia per Plus-valenze false che per reciclaggio, dove ancora oggi si trova a girare tribunali. Il Chievo è stato quella sorpresa, quell'emozione,quel Davide contro Golia, ma come tutt le belle favole è arrivato all'epilogo e forse negli anni si racconterà la storia di quei Mussi che sbeffeggiati ed irrisi dai concittadini rivali riuscirono a prendere il volo.