Ennesimo scivolone di Rodrigo De Paul. Quando si parla di giocatori così forti e talentuosi è sempre faticoso sbilanciarsi e condannare dei comportamenti scorretti che mettono a repentaglio la loro immagine. È da tempo però che l’attaccante bianconero alterna giocate da fuoriclasse a gesti poco maturi, sintomatici di una professionalità ancora da acquisire.
La domanda sorge spontanea: per l’Udinese l’argentino può risultare un peso?
Inter-Udinese, 35esimo minuto del primo tempo. I bianconeri stanno conducendo una buona gara a San Siro, mantengono il pareggio e si rendono spesso pericolosi in avanti. Candreva commette un fallo, dice qualcosa e punta il dito in faccia a De Paul che, indispettito, gli rifila uno schiaffo. Rosso e bianconeri in 10.
Sia chiaro: la disparità di sanzione tra i due litiganti è stata ingenerosa e l’esterno interista lo ha provocato fin troppo. Ma da leader dell’Udinese, una squadra abituata a salvarsi per il rotto della cuffia, devi sapere quanto è importante quel risultato a San Siro. Con un solo gesto, per quanto questo sia veloce e banale comprometti tutta la partita o, chi lo sa, la stagione della tua squadra.
La squadra: un fondamentale del calcio e dello sport, il centro di gravità permanente su cui devono gravare tutte le tue scelte, una priorità. Non la priorità di Rodrigo evidentemente. Dopo il gol vittoria con il Milan non esulta con i compagni e non saluta i tifosi a fine gara, escludendosi dal gruppo, con lo scopo di mostrare il proprio disappunto alla scelta di Tudor di lasciarlo in panchina.
Per un giocatore del genere, la squadra non può essere una priorità. Non lo è dal momento in cui ha saputo dell’interessamento nei suoi confronti di alcune squadre nel quale avrebbe potuto fare il salto di qualità. Nessuna di queste si è però mai detta pronta a fare un grande investimento, causa la discontinuità delle sue prestazioni. Dal momento in cui si è sentito inadeguato a una squadra come l’Udinese ha spesso messo da parte il collettivo, cercando di esaltare maggiormente le sue qualità.
Per tecnica, personalità e risonanza mediatica nessuno è pari a lui nella rosa friulana. Questo va detto, i bianconeri hanno ancora bisogno di lui. Ma il primo appello di Pierpaolo Marino è stato: “Società, giocatori e tifosi devono remare dalla stessa parte”. De Paul deve comprendere che non è giocando per sé stesso che riuscirà a imporsi ad alti livelli, ma solo lottando e sacrificandosi con il gruppo mostrerà il meglio di sé per realizzare tutti i suoi obiettivi.
È per questo che anche lui ha bisogno dell’Udinese, così come il Friuli ha bisogno di lui.
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