Immagino che la tentazione possa essere forte. Dopo una campagna acquisti faticosa, ma che ha visto arrivare uomini come Higuain e Caldara, ma soprattutto confermare tutti i big della passata stagione, la dirigenza del Milan potrebbe lasciarsi ingolosire dal fatto che in circolazione è tornato uno degli allenatori europei più prestigiosi e più ambiti: Antonio Conte.

La suggestione di poter portare a Milano un allenatore così carismatico e vincente potrebbe convincere Leonardo ad anticipare il cambio di panchina, allontanado Gattuso. Un fondo di verità nell'interessamento del Milan nei confronti dell'allenatore che ha contribuito alla rinascita della Juventus, che ha vinto in Premier alla prima esperienza, che ha entusiasmato gli Italiani all'ultimo Europeo c'è sicuramente. Ed è ovvio che Leonardo tema un'eventuale concorrenza dei top club, soprattutto europei, che hanno già messo gli occhi sull'allenatore italiano per risolvere le crisi in cui si trovano. Mi riferisco particolarmente al Manchester United, dove l'esperienza di Mourinho si concluderà entro l'anno solare; o anche al Bayern di Monaco, club ormai lontano dai vertici europei da troppi anni. 

Conte è un grande motivatore, non solo un ottimo tecnico. E quella di Leonardo è certamente un'ottima intuizione. Ma c'è Rino Gattuso, ed è necessario chiedersi se sia davvero opportuno cambiare allenatore in una stagione in cui il Milan ha comunque dimostrato di avere le carte in regola per puntare alla Champions. 

Nei pensieri dei dirigenti del Milan ovviamente la scelta di Gattuso sarebbe dovuta essere di transizione. Arrivato in un momento convulso della scorsa stagione, quando Montella era in crisi di risultati, Gattuso ha dimostrato di saperci fare, al punto che al termine della passata stagione nessuno ha in effetti messo in discussione la sua permanenza. E, ad oggi, non si vedono a mio avviso le ragioni per un cambio di strategia da parte della società. La prestazione di Sassuolo è la conferma che il Milan è sulla buona strada, che il lavoro fatto dall'attuale tecnico in questo ultimo anno è stato positivo. La squadra gioca, i giocatori lo seguono e si sentono partecipi di questo progetto che punta al ritorno nell'Europa che conta. Quanto vale la pena rischiare di rimettere tutto in discussione, "solo" per assicurarsi Antonio Conte? 

Si comprende che i tifosi spingano per un cambio di panchina. La storia di Conte è colma di successi. Tutti i progetti che ha intrapreso hanno avuto esito positivo. Ma questa non è la squadra di Conte, forse neppure di Gattuso. I giocatori hanno assimilato il modo di giocare dell'attuale Mister, e un cambio implicherebbe la necessità di un riadattamento probabilmente lungo, forse incerto.

Nonostante le riflessioni di cui sopra, la sensazione è che Gattuso sia atteso al varco: alla prima incertezza, magari alla prima serie di risultati non positivi, sarà messo alla porta e il progetto Milan dovrà praticamente ricominciare da capo. Invece il Milan ha solo bisogno di due innesti importanti nella rosa, magari durante la sessione di gennaio: uno a centrocampo dove serve un pò di fosforo, l'altro sulla fascia destra, dove Calabria non sembra poter garantire continuità nelle prestazioni. E' vero, si attende il rientro di Conti, ma si sa che il genere di infortuni che ha coinvolto il ragazzo non si risolve in poche partite. 

Un Milan così può centrare l'Europa che conta. Poi... chissà... se Conte fosse ancora libero sposerebbe immediatamente la causa milanista. Ma per adesso il progetto deve continuare.