Parafrasando “Caro amico ti scrivo” di Lucio Dalla, caro campionato, ho deciso di scriverti. Già, perché in questi giorni difficili per tutti, la cosa migliore da fare è quella di restare in casa, precauzione che fino al prossimo quattro aprile dovrai prendere anche tu, e allora “siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò”, perché la realtà è che già mi manchi, caro campionato. Anzi, già ci manchi.
Ci manchi perché noi sportivi, senza il torneo più bello del mondo, proprio non possiamo stare, e a poco più di ventiquattro ore dall’ultima partita che ci hai regalato - seppur priva di tifosi - nell’aria c’è già quel sapore di nostalgia. Nostalgia di un qualcosa che forse, erroneamente, abbiamo sempre dato per scontato: parafrasando un altro grande personaggio, ovvero Federico Buffa, possiamo affermare che “i campionati hanno scandito i tempi della nostra vita, e scandiranno quelli di chi verrà”.
Non stiamo parlando di semplice calcio dunque, ma di un pezzo di storia. Quest’anno poi, le cose stavano prendendo una piega davvero interessante. Lo avresti mai detto ad agosto, caro campionato, che la Lazio, quella squadra che tutti davano al massimo al quarto posto della classifica finale, sarebbe arrivata a marzo con un solo punto di distanza dalla capolista?
Dimmi caro campionato, ti saresti mai immaginato di rivedere una serrata lotta a tre per accaparrarsi il tuo tanto agognato trofeo? Assolutamente no.
Ci hai regalato una sorpresa pazzesca. Un’altra grande sorpresa poi, è stata quell’Hellas Verona di un certo Ivan Juric, risalita appena un anno fa dalla Serie B, e in lotta per un posto in Europa League.
Che bel campionato quest’anno, eh amico mio? Già, è davvero un peccato che adesso, tutto debba fermarsi. In tanti (incluso il sottoscritto) hanno voluto che tu andassi avanti cercando di far finta di niente, come se in quei rettangoli verdi sparsi per tutto il paese, le cose fossero ancora normali. Come se alla domenica, dopo il fischio dell’arbitro, quel maledetto virus sparisse per novanta minuti più recupero. Lo abbiamo chiesto a gran voce, e tu ci hai provato, offrendoci uno scontro di vertice come quello tra Juventus e Inter, che senza tifosi è stato un po’ come andare al cinema senza i popcorn.
Divisi tra chi voleva fin da subito fermare tutto, e chi voleva mandarti avanti con qualsiasi compromesso, tu non hai esitato nemmeno un momento pur di regalarci qualche ora di spensieratezza, prima di fermarti di nuovo, stavolta in maniera ufficiale. La data in cui si dovrebbe tornare in campo se tutto andrà per il meglio, è quella del prossimo quattro aprile: la speranza di tutti noi tuoi amici, caro campionato, è quella di tornare a gioire assieme per un goal.
E nel frattempo allora, caro campionato ti scrivo, “per poter riderci sopra, per continuare a sperare”.
A presto,
I tifosi della Serie A.
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