Ormai è chiaro. Il mercato di quest'anno per la Juventus sarà frenetico, sia in entrata che in uscita. E Marotta non può utilizzare le stesse strategie che negli anni passati gli hanno consentito di migliorare ancora il livello della rosa.

Una prima considerazione mi pare necessaria: ormai vincere lo scudetto e la coppa nazionale non basta più. Anche se Allegri continua ad affermare che la priorità è il campionato, nessuno in casa Juve può realisticamente avallare e sottoscrivere questa affermazione. E' chiaro che il mister toscano deve stemperare i bollori estivi dei tifosi, ma lui per primo si rende conto che non si può vivere di soli double.

Quindi, la prossima stagione si dovrà puntare dritti alla conquista della Champions, e per riuscire a raggiungere l'obiettivo è necessario cambiare la strategia sul mercato, e la mentalità negli uffici. Non si può più immaginare di dover vendere i big per comprare altri big: non si può cedere Pjanic o Higuain per prendere Milinkovic o Icardi. Marotta deve farsi sentire e convincere (economicamente) i migliori a restare. Sì, perchè bisogna togliere ai giocatori almeno uno dei due alibi che solitamente utilizzano per motivare i propri desideri di andare via: lo stipendio appunto. L'altro alibi è purtroppo non gestibile dalla Juventus. Per quanto gloriosa e titolata infatti, la Juventus non è il Barcellona e neppure il Real Madrid, che mantengono un appeal decisamente superiore a quello della Vecchia Signora.

Ma, almeno sul mercato in entrata, Marotta e Agnelli possono fare la differenza. Gli uomini mercato che collaborano con la società sono i migliori al mondo (Paratici è ormai riconosciuto come il migliore in assoluto), e non c'è talento che non riescano a scovare in qualunque angolo sperduto del pianeta. Il problema è chiudere i contratti prima che le altre big si ingolosiscano.
Due esempi su tutti: Golovin e Cancelo. E' inutile tergiversare sui pochi milioni che ballano tra domanda e offerta. La Juventus è in grado di convincere i giocatori già al primo approccio, ma poi tutto si arena al tavolo delle trattative con i rispettivi club.
Qualche anno fa Luciano Moggi (gli addetti ai lavori possono confermarlo) prese l'aereo con 20 milioni in valigetta. Atterrò a Malmoe e tornò la sera stessa con un certo Zlatan Ibrahimovic nella tasca destra dei pantaloni.
Perchè rischiare di alimentare l'interesse delle società che hanno più potere contrattuale se sei convinto che il giocatore sia da Juve? Ecco cosa non va quest'anno nella gestione Marotta del mercato: l'ultima voce in capitolo deve essere la sua! Invece sarebbe opportuno cedere qualcosa oggi per ottenere con gli interessi qualcosa domani. Golovin e Cancelo magari non varranno le cifre richieste dai propri club, però anche le pietre sanno che appena i giocatori acquistati calcano i campi di Vinovo il loro valore si moltiplica. Qualcuno potrebbe smentire con un esempio quanto affermato? Non ricordo nella gestione Marotta una sola minusvalenza. Anzi.

Altra strategia da cambiare riguarda invece l'acquisto del top player. La Exor non può continuare a non metterci un soldo! Il mercato della Juventus è il più delle volte autofinanziato. Ma se comprare Milinkovic Savic significa fare un salto di qualità (cosa di cui non sono del tutto convinto), allora i soldi bisogna trovarli senza neppure prendere in considerazione l'eventualità di cessioni dolorose. Presentarsi da Lotito con 100 milioni in contanti significherebbe, a mio avviso, tornare a Torino assieme al giocatore.

Anche sul fronte cessioni la strategia va cambiata. Ormai non si può più attendere che sia il giocatore a chiedere di andare via. Chi è utile alla causa resti. Chi non serve deve necessariamente essere messo sul mercato, anche contro la sua volontà, facendo comprendere che difficilmente troverebbe spazio in prima squadra. Quindi i vari Rugani, Benatia (difensore che ritengo sostituibile), Sturaro, Pijaca, Marchisio (con dolore inevitabile per i tifosi) devono essere incentivati ad andare via. La Juventus non può più permettersi dei gregari: ha bisogno di calciatori che, al loro ingresso in campo, eguaglino le prestazioni dei sostituiti.

Ormai la Juventus ha raggiunto gli obiettivi prefissati con le strategie fin ora adottate. Di più non si può fare. I ricavi non potranno più aumentare in modo significativo senza la vittoria della Champions, ma soprattutto senza la partecipazione al Mondiale per Club.
E se alla Continassa non saranno convinti della necessità di un'evoluzione nelle strategie di gestione della società, allora Allegri continuerà ad avere ragione: il campionato prima di tutto, per la Champions... vediamo!