Nicolò Barella ha festeggiato ventiquattro anni lo scorso 7 febbraio, con un capolavoro balistico contro la Fiorentina. Un missile calibrato, all'incrocio dei pali, che ha spolverato persino le ragnatele. Così il tamburino sardo, partita dopo partita, cresce soprattutto in personalità, visto che le doti tecniche sono indiscutibili. Ma il consolidamento della prima, fa diventare quasi inarrestabile il piccolo Niccolò
Sembra ieri quando i sagaci opinionisti del calcio, bollavano eccessivo un investimento di 50 milioni da parte dell'Inter. Eppure Barella era già stabilmente nel giro della nazionale, ed ora il suo valore può arrivare fino a 90 milioni. E’ la scommessa vincente per l'Inter del futuro, insieme ad Alessandro Bastoni.
Per gli scherzi del destino, il suo mentore è stato Gianfranco Matteoli, talentuoso rifinitore nell'Inter dei record di Giovanni Trapattoni, alla scuola calcio del Cagliari Oggi Nico è un perno fondamentale della mediana interista: la “barellologia” odierna lo definisce un incrocio tra Berti e Gerrard ed il suo ex allenatore Rastelli, lo considerava un Dunga con i piedi di Rui Costa.
Evidentemente a noi interisti piace rivedere nelle sue gesta le sgroppate di Nicolino Berti o la garra di Lele Oriali, più simili al sardo dal punto di vista fisico. Barella incassa anche l'endorsement di un insospettabile "nemico", come l'ex centrocampista della Juventus e della Nazionale Claudio Marchisio.
Adorato dai tifosi non solo per quello che fa vedere sul campo, ma anche per la semplicità di una persona normale. Ricorda in questo l'immenso Javier Zanetti Non ostenta il suo tenore di vita. Passa il tempo libero in famiglia, con la moglie e tre splendidi bambini. Appassionato di basket, agli allenamenti si presenta con l'auto aziendale e non con uno dei soliti SUV ,ai quali siamo abituati. Un basso profilo che piace, che molti vorrebbero vedere premiato con la fascia di capitano.
Godiamoci questo gioiellino, a quanto pare destinato a splendere ancora di più, facendo attenzione al rovescio della medaglia. Barella diverrà inevitabilmente un uomo mercato e già alcune società della Premier League -le uniche che si possono permettere investimenti importanti- lo stanno monitorando, anche perchè è un tizio che percorre mediamente 11 km a partita. Caratteristica che calza come un guanto per quel campionato.
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