Da un po' di tempo a questa parte leggo sovente di tifosi che non trovano più un motivo per cui valga la pena di seguire il campionato di Serie A visto che la vittoria finale sembra già decisa. Mai in passato si era assistito ad un predominio, ad una superiorità così netta di una squadra rispetto a tutte le altre. Nemmeno squadroni come ad esempio il Milan di Sacchi Capello e Ancelotti, che pur dominando in Europa, in Italia hanno vissuto alti e bassi.
Questa Juve, nata dalle ceneri di quel maledetto 2006, ha intrapreso una strada che l'ha portata ad oggi ad avere un gap a proprio favore che è addirittura in aumento di anno in anno e difficilmente si potrà porre rimedio a questa situazione. La lamentela che spesso si sente è che la Serie A non è più combattuta e perde di interesse, e così si chiamano in causa la lega e la FIGC perché trovino un rimedio. Ma il problema è la Juve? Per avere un campionato più incerto basterebbe far partire la Juve con dieci punti in meno e così, almeno fino a marzo, ci sarebbe incertezza no? Ma siamo sicuri che sia questo il vero problema?

Anche facendo così non cambierebbe il valore della squadre italiane, che se togliamo la Juve e l'exploit della Roma dell'anno scorso in Europa, siamo lontani anni luce dai top club. Il Napoli non passa mai i gironi, il Milan è fuori dalla Champions da anni, l'Inter esce dai gironi avendo miseramente fatto due punti in quattro partite e pensate a come frenare la Juve in Italia?
La Juve ha la fortuna di essere ancora gestita da una persona tifosa fino al midollo, che ha come primo obiettivo I risultati sportivi. Com'era l'Inter di Moratti o il Milan di Berlusconi o la Roma di Sensi, gestioni di squadra fatte per vincere, non per arrivare quarti. Ora queste gloriose squadre sono in mano a società o cordate finanziarie straniere, che tutto hanno in testa tranne la passione. Hanno come obiettivo altri progetti come stadi e bilanci per poi rivendere le squadre. Non hanno minimamente intenzione di competere con la Juve, a loro basta in quarto posto per arrivare in Champions, avere qualche soldo in più e magari vendere qualche buon giocatore e ricavarne il massimo. Ma di risultati sportivi non se ne parla, si parla di stadi e sponsor, e si perde tempo.

Temo che per queste società il tempo dei trionfi sia ancora lontano, se non arriverà un altro Moratti o Berlusconi, chi ci sarà gestirà queste squadre come aziende senza passione, metterà apposto i bilanci in stile Arsenal, come spesso sento dire, ma di successi...