King Arthur Cabral si è preso sulle spalle la Fiorentina e la Firenze calcistica a tinte gigliate.
Chi mi segue sui social network sa bene che fin dall'inizio della sua avventura italiana ho intrapreso una battaglia per difenderlo dagli attacchi sciocchi e poco costruttivi di chi, fino a qualche tempo fa, lo aveva definito come un brocco o una bufala; a me non piace, però, dividere ulteriormente la tifoseria viola, parlando di carri ormai chiusi nei confronti di chi soltanto ora inizia ad apprezzare e a sostenere il centravanti brasiliano.
Anzi, vi dirò di più, sono ancora maggiormente zelante nel narrare gli aspetti positivi che lo riguardano. Stavolta non vi racconterò, infatti, di un goal, di un assist o di una giocata decisiva per una partita di Serie A, Coppa Italia e/o Conference League, ma di un’azione significativamente più bella di tutte queste messe assieme.

Repubblica.it ci ha riportato poche ore fa di come Arthur Cabral, sì proprio lui, si sia fermato ieri nel campetto pubblico di San Frediano, quello di Piazza Tasso, richiamato dal vociare di un gruppo di bimbi fiorentini (nonostante un cappellino e la volontà di rimanere tranquillo senza dare troppo nell’occhio) che giocavano a calcio.
Attirato, appunto, da tale frastuono, l’ex calciatore del Basilea si è messo a giocare a pallone anche lui, palleggiando con i bimbi, allo stesso tempo sorpresi e felici.
La scena è culminata, tra scherzi divertiti, in una partitella, dove Cabral si è posizionato per assumere l’insolito (per lui!) ruolo di portiere, dimostrando di divertirsi insieme ai suoi nuovi compagni di avventura.
E tutto questo di fronte a genitori, familiari e nonni emozionati e felici, ma mai quanto i loro fanciulli, che di certo tutto si aspettavano, meno che di poter scambiare il pallone con il loro eroe che, soltanto qualche ora prima, era stato ancora protagonista in Conference League.

I bimbi estasiati lo hanno ricolmato di domande e lui generosamente si è prestato a tutte le loro innocenti richieste.
Per la serie: passare dal tifare il proprio beniamino alla tv, a giocarci insieme a meno di un giorno di distanza: Cabral è anche questo!

D’altronde, chi lo vede battersi in campo per tre, sempre pronto ad offrire un aiuto al proprio compagno di squadra, sicuramente non sarà rimasto troppo sorpreso da questo racconto.
Abbiamo, insomma, in casa un centravanti bravo a fare goal non soltanto nelle porte degli avversari, ma anche nel punto più profondo del cuore di noi tifosi della Fiorentina.