L'ultimo match pre pausa per le nazionali ha visto l'Inter nuovamente confermarsi in campionato, riscattando la bruciante sconfitta di Dortmund, con una bella vittoria in rimonta ai danni del Verona. I nerazzurri, capolisti per una sola notte, hanno, comunque, dato grande prova di carattere, riprendendo una partita per nulla semplice contro un avversario veramente ostico. Conte ha confermato l'ormai consolidato undici di partenza, effettuando soltanto due cambi, ovvero Bastoni e Lazaro al posto di Godin e Candreva, lasciando il trio di centrocampo immutato.

BROZO LO STOICO
Prendendo, proprio, in esame il punto cardine della squadra nerazzurra, un motivetto ormai divenuto fisso è quello inerente alla stanchezza e al poco turnover nei confronti di alcuni interpreti, due fra tutti Barella e Brozovic. Se, l'ex centrocampista del Cagliari, ormai inamovibile nelle gerarchie contiane, ha però, avuto maggior respiro rispetto al regista croato (ricordiamo le partenza dalla panchina nelle prime giornate), Brozovic ha, invece, giocato fin quì tutte le 16 gare affrontate dall'Inter tra campionato e Champions. Il bilancio parla chiaro: 1421 minuti giocati, tutti da titolare, venendo sostituito sola una volta, nel' 1-1 casalingo contro lo Slavia Praga. Il croato, fondamentale nel centrocampo nerazzurro, ha, in alcune circostanze, pagato qualche calo di attenzione e concentrazione dovuto probabilmente alla grande stanchezza accumulata (basti pensare alla sfida contro il Parma o al secondo tempo di Dortmund).

Ecco perché negli ultimi tempi è uscito fuori un interrogativo abbastanza consono: perché Conte, che parla di stanchezza e pochezza di uomini nel reparto di centrocampo, non tiene conto di un giocatore come Borja Valero, l'unico capace, in qualche modo, di far rifiatare senza grandi patemi Brozovic?
Se si trattasse di un banale quanto divertente videogame di calcio, la domanda non sarebbe nemmeno sorta, Brozovic ha l'asticella della resistenza al rosso, metto Borja, che è ben riposato e pronto.
Ma la realtà è ben diversa... Il quadro tattico di Conte, come ormai appreso da 3 a mesi a questa parte di Inter, si focalizza sul concetto del doppio regista, messo in atto perfettamente dalla coppia Brozovic-Sensi. Il tandem nerazzurro esalta al meglio i dettami tattici e tecnici di Conte: in fase di possesso, geometrie e gestione del pallone da un lato con fasi di interscambio nel momento in cui il croato ha l'avversario alle calcagna, nonché inserimenti tra le linee e supporto agli attaccanti (vedi i gol di Sensi contro Udinese e Lecce e Brozovic sempre contro i salentini); in fase di non possesso, ripiegamenti, equilibrio e coperture, indispensabili anche per la retroguardia nerazzurra (con Brozo e Sensi insieme, l'Inter nelle prime 6 giornate aveva subito solo 4 gol, con 3 cleen sheet).

BORJA SI', BORJA NO...
L'infortunio dell'ex Sassuolo ha "scombussolato" i piani tattici della Beneamata, che dal suo infortunio ha trovato grande fatica.
Entriamo nel caso Borja: uno dei motivi che spinge Conte a non utilizzare lo spagnolo potrebbe essere quello inerente proprio alla mancanza di equilibrio tattico, poiché la sua presenza con Brozo in campo, sì potrebbe ridare a Conte il doppio regista, ma da un lato comporterebbe lo spostamento del croato come mezz'ala, ruolo che ormai non fa più da 2 anni, il che causerebbe un ulteriore stanchezza nei confronti di un giocatore, bisognoso di qualche respiro in più. Dall'altro lato, Conte è un grande integralista (pregio o difetto non si sa...) e difficilmente potrà cambiare ruolo o disposizione a qualche suo uomo di fiducia.

E Borja al posto di Brozovic?
Far tirare un po' il fiato al numero 77 non sarebbe tanto male, ma prendere il suo posto è veramente difficile. Quella zona lì, così tanto delicata, ha bisogno di un uomo che sappia gestire al meglio le fasi del gioco (attenzione Borja da un certo punto di vista è un signor giocatore), ovvero avere le capacità tecniche e soprattutto fisiche di fare il brutto e il cattivo tempo, dare geometrie ma allo stesso tempo interdire quando la squadra è in difficoltà (ricordiamo che Brozo è stato il secondo miglior recuperatore di palloni dello scorso anno), correre tanti chilometri (media km percorsi 11.864 stagione 2018/19) e supportare la squadra sia in fase di possesso che di non possesso. Compiti che il buon Valero potrebbe anche saper fare, ma l'età e le sue caratteristiche fisiche lo potrebbero ostacolare.

Allora quando vedere Borja in campo?
Uno dei pochi modi di vedere Borja Valero, in modo da far rifiatare anche Brozovic quando serve, è quello di avere in campo anche Sensi. Un centrocampo Borja-Sensi darebbe a Conte la possibilità di non perdere il doppio regista e dal punto di vista tattico darebbe buoni risultati: Borja davanti la difesa avrebbe un'ottima visione di gioco, coadiuvato da Sensi e in fase di non possesso non avrebbe tanta difficoltà, poiché sarebbe supportato sempre dal centrocampista della Nazionale.

Che dilemma Borja...

Sandro Caramazza