Benvenuti all'inferno, potrebbe essere il messaggio d'accoglienza per tutte le squadre che in questa incredibile stagione verranno ad affrontare l'Udinese. Anzi, credibile. Perchè una squadra che rimonta Monza, Sassuolo,Inter e Verona e l'Atalanta, rischiando anche di vincerla, è una squadra che è un muro ostico per chiunque, una realtà che esiste e persiste. E distrarsi, peccando forse di arroganza, come ha fatto la Dea, mandando in panchina uno imprendibile come Muriel, fischiato in modo assordante alla Dacia Arena, significa non aver capito nulla di questa Udinese. Ad inizio anno le previsioni migliori la davano nella colonna di sinistra della SerieA, al più papabile per l'Europa League.
Ma ora, la Champions League è una meta tutt'altro che impossibile. E se il girone di andata, dovesse concludersi con questa media punti, la famiglia Pozzo punterà a qualche rinforzo necessario per non farsi scappare un qualcosa di grandioso per una piazza che aspetta il ritorno in Europa da tempo ed ha uno degli stadi più moderni ed accoglienti d'Italia.
Senza dimenticare la questione economica. I soldini della Champions sarebbero una svolta non da poco. L'Udinese c'è, è meritatamente in alto e non deve distrarsi.
Nella partita vista contro l'Atalanta, per una buona mezz'ora ha subito il gioco dell'Atalanta, che poi era quello simile prodotto dall'Udinese. Pressing, cross sulle fasce laterali, e andare a cercare la palla. Si era persa nella selva dell'inferno del Friuli. Pieno e soprattutto rumoroso come non lo si vedeva da anni. Perchè dalle parti di Udine sono consapevoli che qualcosa di importante sta accadendo. E dopo l'Udinese di Zico e di Natale, ora c'è quella di Sottil, e di una squadra che fa squadra, dove tutti sono importanti, dalla panchina, ai titolari, nessuno escluso e con uno stadio che ti sostiene anche quando stai perdendo, perchè a Udine sanno che l'Udinese sa rimontare, eccome.
E la partita contro l'Atalanta, dopo un primo tempo non da Udinese, ne è stata l'ennesima conferma. Non si parla molto di quello che sta accadendo a Udine, basta vedere l'attenzione dedicata alla partita contro l'Atalanta. Una partita di vertice. Si dava più spazio alla Lazio, alla Roma, alle solite notabili e note, che a due squadre e società che stanno producendo insieme al Napoli il miglior calcio in Italia e sono in alto. Sopra il Milan, l'Inter e la Juve. Certo, vi è una quantità di giocatori stranieri enorme, ma questo è nel calcio di oggi.
Insomma, Udine è un inferno di emozioni, di sensazioni, è una piazza che dopo aver lottato per la salvezza, conquistandola anche negli ultimi anni a fatica, adesso ha mutato radicalmente rotta.
Sarà quello che sarà, si vivrà alla giornata, ma nella consapevolezza che parlare oramai solo di salvezza sarebbe banale e ridicolo, perchè questa Udinese è una squadra che può lottare e a questo punto deve lottare per l'Europa e la Champions è lì, il campionato è lungo, ma l'obiettivo oramai deve diventare questo.
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