In quel di Marsiglia, il Milan ha rifilato un paio di triglie ai padroni di casa che, con signorilità tutta francese, avevano trasformato l'amichevole in una rievocazione degli anni '90 in chiave sciovinista. In quegli anni, i marsigliesi avevano prima eliminato i rossoneri dalla Coppa dei Campioni nella serata del riflettore spento, nella quale il Milan gestì la situazione come peggio non poteva. I rossoneri si guadagnarono l'esclusione per un anno dalle coppe. Due anni dopo i Focesi (Massilia era una colonia greca della ionica Focea) sconfissero in finale i rossoneri, che nel primo tempo avevano sprecato un grappolo di palle gol per poi essere bucati da Boli, Domenica sera, proprio Boli era in tribuna nell'ultima amichevole come un reduce delle campagne di Napoleone. Ma se è vero che chi vuol fare l'altrui danno ha le beffe ed il malanno, la festa dei francesi si è trasformata in un funeral party per le due triglie indigeste che, come ho scritto sopra, i rossoneri hanno servito ai padroni di casa. Fino a ora ricordavo le triglie di Marsiglia di cui Murena faceva menzione in una lettera a Cicerone, suo amico e difensore in giudizio, che proprio per Murena aveva scritto la più bella delle sue orazioni. Da ora in poi, anche se si è trattato di un'amichevole, le triglie di Marsiglia saranno la specialità con la quale il Milan ha insaporito il poco amichevole match di prestigio del 31 luglio.

Polemico? A volte, e sempre con la dovuta educazione, non è male esserlo. Per la cronaca, comunque, la partita è stata decisa da un Messias in enorme spolvero e Giroud. Poche le palle gol per i padroni di casa, con il Milan che ha collezionato un altro clean sheet. Per di più, i rossoneri hanno giocato al tiro al bersaglio negli ultimi 10 minuti approfittando dell'inferiorità numerica del Marsiglia. Non le hanno concretizzate, anche per merito del portiere dei focesi, ma forse lo 0-2 è stato il risultato giusto. In parità numerica le distanze erano quelle. Ora però restiamo tutti coi piedi per terra e valutiamo il momento con realismo mantenendo le estremità inferiori ancorate al suolo. Lasciamo che siano gli interisti, per antica tradizione, a sentirsi dei padreterni in agosto. Il mese dedicato a Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus Imperator è un mese infido, che può regalare lusinghe le quali potrebbero anche trasformarsi in delusioni. Il Milan ha molta gamba, è già veloce e pronto per il campionato, ma prima o poi anche gli altri si porteranno su quegli standard di condizione. L'Udinese poi, primo impegno di campionato, non giocherà come il Marsiglia, sentendosi grande in casa sua fra le mura amiche, ma si presenterà a Milano con più realismo. Il realismo è ciò che non dovrà mancare al Milan nel prossimo futuro.

Facciamo attenzione a non passare dal denigrare Messias al trasformarlo nel... messia. E' un buonissimo elemento, sottovalutato, forse il giocatore più sottovalutato nella storia rossonera. Però resta Messias e va considerato come un ottimo gregario che è e sarà sempre prezioso in qualsiasi squadra. Per ora è quello, anche se, visto che è andato migliorandosi di anno in anno, non si capisce perché non possa continuare a farlo. Ha la chance di crescere ancora in quanto è arrivato tardi al calcio e, per certi versi, la sia anzianità sportiva è inferiore a quella fisica. E' vero che il fisico invecchia comunque, ma la freschezza mentale e la minore usura possono essere un vantaggio per lui. Per ora, in ogni caso, resta una preziosa e affidabile riserva. Non creaimo, quindi, pressioni che il giocatore potrebbe non reggere. La difesa è al completo, almeno in teoria  e considerando il ritorno di Kjaer, anche perché Gabbia è partito bene. Non nascondiamoci, tuttavia, dietro un dito. Al momento, Gabbia è ancora un giocatore che deve dimostrare che può fare il titolare, facendolo per una stagione piena in un'altra compagine. Si mira, pertanto, a prendere un altro centrale di livello ed è difficile che sia N'Dicka, che l'Eintracht venderebbe a titolo definitivo, dal momento che è un giocatore maturo. Andrebbero bene Tanganga come centrale puro o Diallo come centrale che potrebbe giocare a sinistra dando più affidamento in copertura di Ballo-Touré. Questi, almeno in fase di spinta, è molto bravo, ma anche a Marsiglia ha scricchiolato al momento di difendere. Credo che il Milan preferisca Tanganga, convinto che possa arrivare in prestito, ma il Tottenham non si fida di questi prestiti con diritto di riscatto, in quanto sono tutto a vantaggio dell'acquirente, che controlla il giocatore, ma senza assumere responsabilità. E per quanto riguarda Diallo, è del Psg di Campos e Galtier, non di una società di amici

A centrocampo non è più disponibile Chukwemeka, passato al Chelsea. Non c'è da stupirsene, perché è giovane, di classe e ricorda tanto Rijkaard. Per lui si profilava lo stesso rischio di De Ketalaere ovvero che spuntasse una squadra di Premier in grado di offrire i soldi richiesti dai Villains e offrire al giocatore la vetrina della Champions. Al Milan è andata bene per De Ketalaere, mentre è andata male per  Chukwemeka. Il Chelsea ha offerto al Villa più di quanto lo stesso Villa chiedeva e se ne è fregato che il giocatore andasse in scadenza di un anno. Ma ricordiamo che il Milan, anche se apprezzava il giocatore, non poteva fare un discorso del genere in quanto aveva già messo sul piatto 35 milioni per De Kete. Il Milan è numericamente al completo nel reparto centrale, ma solo numericamente. Lo Scudetto è stato vinto con il trio Tonali-Bennacer-Kessie in grado di alternarsi e giocare insieme. Ora ci sono solo Bennacer e Tonali, mentre Bakayoko (seppure bravo, a differenza di quello che credono i tifosi) non è adatto al gioco elastico di Pioli. Era adatto al gioco più statico nelle posizioni di Gattuso. Il terzo dell'asse titolare di centrocampo potrebbe essere Pobega, se riesce a essere meno frenetico e a ragionare di più. Una sorpresa potrebbe anche arrivare da Adli arretrato, con Krunic sempre pronto a subentrare come jolly. Diciamo che se venisse acquistato un giocatore più simile a Kessie, ci si guadagnerebbe. Si vive per migliorare, no? 

Sanches? Siamo all'ennesimo "Arrivedoorci... arrivedoorci... vado al Psg... arrivedoorci..." che ricorda tanto una famosa comica di Laurel & Hardy. E allora ci vada visto che cominciano a fumare i totani. E fosse una bella donna! Scusate lo sfogo. Si segnala in arrivo il giovane Mancini del Vicenza, di cui si dice un gran bene, ma è un discorso per il futuro, come per le prospettive di crescita di Colombo e Nasti. Insomma, era già un bel Milan quello visto col Wolfsberger e a maggior ragione lo è stato quello di Marsiglia. Ma c'è da andare cauti e da stare con le antenne drizzate sul mercato per un paio di innesti a centrocampo e in difesa. Su Zyiech il Milan fa il finto tonto. Gli interessa, ma attende. Non è una priorità, ma permetterebbe di far giocare in più ruoli Adli.