Gabriel Omar Batistuta nasce in Argentina ad Avellaneda, una cittadina della provincia di Santa Fe, di circa 23.000 abitanti, il 1 Febbraio del 1969.
Dalla stazza imponente, dal fiuto da attaccante d'area, con un ottimo colpo di testa e con un preciso tiro sui calci piazzati, Batistuta inizia le giovanili nel suo paese natio con il Newell's Old Boys e successivamente con il Deportivo Italiano. In seguito nella prima squadra giovanile fa l'esordio in prima squadra nel 1988. Dopo una stagione passa al Boca Juniors sempre in Argentina prima di andare in Italia alla Fiorentina dove resterà per 10 lunghe stagioni.
Nel 2000 arriva alla Roma dove rimane per tre stagioni ed è subito tricolore con il tridente dei sogni formato dall'argentino, dall'aeroplanino Vincenzo Montella e dal capitano Francesco Totti. Dopo l'esperienza romana il forte attaccante argentino si trasferisce all'Inter prima dell'ultima esperienza calcistica in Qatar con l'Al-Arabi. Batigol e Re Leone sono i due soprannomi che vengono associati alla sua figura. Batistuta è considerato uno degli attaccanti più forti di sempre, attestazione che gli è stata data dalla FIFA, è il miglior realizzatore della Fiorentina nel campionato italiano con 151 gol e con 54 è il secondo miglior marcatore di sempre dell'Argentina, la sua nazionale con cui ha vestito la maglia dal 1991 al 2002.
Dopo il ritiro dal calcio ha proseguito con altri ruoli nel mondo calcistico ma in una intervista ha raccontato il suo dramma umano con delle dichiarazioni molto forti "Sentivo tanto male che non riuscivo ad alzarmi dal letto e mi è capitato di urinarmi addosso. Il dolore alle caviglie era insopportabile, a tal punto che chiesi al mio dottore di tagliarmi le gambe.
Vidi Pistorius e mi dissi che quella era la soluzione. Il medico non volle, mi disse che ero pazzo, mi operò alle caviglia destra ma la situazione non migliorò. Il mio problema è che non ho cartilagini e tendini: i miei 86 chili poggiano sulle ossa e questo mi faceva morire dal male. Poi piano piano la situazione è migliorata, dopo una serie di operazioni. Adesso sto meglio, ho ricominciato a camminare ma c'è voluto molto tempo".
Per fortuna Batistuta si è rialzato alla grande ed oggi gioca regolarmente a golf ed ogni tanto a calcio. Il giocatore argentino a distanza di anni continua a rimanere nel cuore dei calciofili insieme alla sua esultanza dopo ogni gol che realizzava simulando una mitraglietta. Una bellissima frase che racchiude il suo modo empatico del rapporto con i tifosi delle sue squadre e racchiude il suo credo calcistico era la seguente: “La mia ricetta era fare gol per far felici i tifosi”.
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