Siamo in piena emergenza emergenza sanitaria Covid 19, le borse perdono drasticamente terreno, ogni giorno vengono bruciati posti di lavoro e si ha una diminuzione costante della previsione sui numeri del Prodotto Interno Lordo, ma l'odio, pardon, la non simpatia nei confronti della Juventus ha sempre segno positivo.
Non potendo appigliarsi al furto, o alla sfortuna, dopo la sonante ed indiscutibile vittoria con l'Inter, figlia di una manifesta superiorità tecnica e tattica, i tifosi di questa e di tutte le altre squadre ora si ritrovano tutti uniti nella lotta contro la non-assegnazione, nel caso non troppo remoto di un eventuale sospensione del campionato, del titolo di campione d'Italia. E questo solo perchè la classifica al momento dice che in testa c'è la Juventus.
Come tifoso, non sarei contento se ciò accadesse e di sicuro non sarei orgoglioso del titolo assegnatomi di ufficio, per parziali meriti nati sul campo, ma di certo non me ne vergognerei come i più vorrebbero facessi e non farebbero se fosse invece attribuito alla loro squadra.
Non sarei contento, perchè si tratterebbe di un titolo monco, di una gara fermata prima dell'arrivo e dove lo sprint finale è stato tagliato, togliendo gran parte del fascino alla corsa. Non ne sarei orgoglioso perchè nello scontro diretto con la Lazio a Torino, vorrei che la supremazia della Juve venisse certificata un'altra volta ed indiscutibilmente, come successo domenica sera dal campo e non parziale come lo è oggi.
Ma pur non scendendo in strada a festeggiarlo non me ne vergognerei, perchè se il campionato venisse interrotto la Juventus alla data odierna e con due terzi di partite giocate è comunque un punto avanti, e questo punto è stato guadagnato sul campo, e questo punto è sufficiente a porci e senza nessuna ombra di dubbio in testa alla classifica parziale.
Se oggi davanti di un punto ci fosse la Lazio o l'Internazionale di Milano, nessuno si scandalizzerebbe se il titolo venisse assegnato d'ufficio, e venisse fornita all'Uefa la classifica finale, anzi la soluzione sarebbe non solo accettata ma anche auspicata e festeggiata. Quello che conta e quello che interessa è che non vinca la Juventus.
E la conferma di ciò è che nessuno parla delle eventuali retrocessioni che ad oggi classifica alla mano, spetterebbero ad Brescia, Spal e Lecce, e poco importa che il Genoa virtualmente salvo abbia gli stessi punti dei Pugliesi. E poco importa se il Milan, a soli tre punti della zona Europa League, non parteciperà l'anno prossimo alle coppe europee, mentre si sprecano le parole su un eventuale vittoria della Juventus.
La speranza è che il problema rientri e che questo campionato torni ad essere disputato, ma se la vittoria finale dovesse finire alla Juventus, statene pur certi, che diventerà un campionato falsato dallo stop forzato di questi giorni, perché quello che conta è che non vinca la Juve.
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