Ricordo ancora la voce di mio nonno materno, ricordo quando da piccolo mi insegnava il calcio. Era tifosissimo del Napoli, esaltava le gesta di Maradona e rimpiangeva i tempi passati. Era considerato il miglior Barista del mio paese. Ancora oggi in strada o al bar sotto casa, c'è chi mi ferma e con tono nostalgico mi sussurra: "Il miglior caffè di Corigliano era il caffè di Zio Rocco". Ho avuto la fortuna di godermelo fino a pochi anni fa, lui è sempre stato la colonna portante della nostra famiglia. Era dolce e generoso, con noi nipoti condivideva le sue passioni: il Calcio, il culto vero e proprio per il Caffè, la immancabile schedina del Totocalcio e le sue inseparabili carte napoletane.
Qua da noi, nel profondo e sperduto sud, i nonni sono dei veri e propri punti di riferimento, dei genitori "aggiunti" li definirei. Colonne portanti della nostra società, eroi di guerra, fondatori della nostra attuale Repubblica e vere e proprie querce sulle quali si è sviluppata la società del boom economico post seconda guerra mondiale. Spalle forti sulle quali poggiarsi e sulle quali piangere, mani provate da anni ed anni di duro lavoro, volti da "grandi bambini" che fanno tenerezza e per i quali dobbiamo sacrificarci noi ora, come lo fecero loro per tanto e tanto tempo per i propri figli e nipoti.
Nella società moderna spesso il valore di chi fu viene messo da parte, quasi i nostri nonni fossero un peso ormai insopportabile da sobbarcarsi. Furono numeri molti e molti di loro nel secondo conflitto Mondiale, per colpa dell'olocausto dettato da un pazzo criminale, che considerava un popolo il più grande male per l'allora superiore Allemania! Ma ahimè, anche oggi vengono considerati numeri! Nel triste bollettino giornaliero diffuso dal Ministero della Salute, leggiamo un numero: 384 morti quelli di ieri. Oramai siamo rassegnati a ciò! Leggiamo freddamente numeri a tre cifre, non considerando che dietro quei numeri ci sono i nostri nonni! Le nostre querce! Il tutto per il bene dell'economia, il tutto per non fermare un paese che non è in grado di erogare sostegni alle famiglie, perché marcio e usurpato negli anni da sciacalli travestiti da politici!
Io non ci sto. Io sto con i nostri nonni!
Alle porte di un ulteriore passo verso la "normalità", la curva dei contagi è in lenta ma costante discesa, le ospedalizzazioni seguono il trend discendente, ma non i decessi.
Il cosiddetto "raffreddore Omicron" sta mietendo vittime su vittime, è vero la campagna vaccinale ha scongiurato una catastrofe di proporzioni bibliche ma ancora troppe persone cadono sotto i colpi incessanti di un Virus subdolo, un nemico invisibile con il quale conviviamo oramai da due lunghissimi anni. Purtroppo siamo il paese con una delle età medie più alte d'Europa, in Italia si procrea poco e mediamente il 40% della popolazione ha una o più patologie, ma questa non può e non potrà essere una giustificazione per la mattanza giornaliera alla quale assistiamo.
Abbiamo una sanità pessima, poche sono le eccellenze nostrane nel campo Medico. Qua da noi in Calabria, la sanità fa a dir poco schifo! Siamo commissariati da vent'anni, gli ospedali sono fatiscenti, il personale scarso e ancora si muore per malasanità, cosa che, nel 2022, non dovrebbe accadere neanche nei paesi del terzo mondo! Invece accade, accade in Italia! Accade nella grande e moderna Unione Europea! I letti di terapia intensiva nel nostro paese sono circa 15 di media per 100000 abitanti, nonostante il potenziamento post covid-19. Numeri troppo bassi per un paese che conta oltre 60 milioni di abitanti, e purtroppo a farne le spese sono gli anziani e i fragili. Io sinceramente ho paura! Nutro un sentimento di sconforto nel sapere che da qua a breve, nonostante il Virus sia ancora presente e prepotente tra noi, saranno accantonare le restrizioni per avviarci verso una normalità che normalità non è, e forse, non potrà mai più esserlo.
Chiudo ponendo un quesito a voi membri della community. È giusto riaprire? È giusto sacrificare sull'altare dell'economia i nostri nonni? Io no!