La rivalità altissima da tempo tra le due tifoserie organizzate è sfociata spesso nel passato in scontri violenti e scambi corali di varia natura. Oggi mancheranno, perché la curva Nord è squalificata, anche se rimane in coro all'esterno dello stadio. Tensione alta comunque. La Dea cerca di mettere un piede in una Europa qualsiasi purché sia Europa e il Verona cerca di non mettere un piede in B. Presupposti per una partita elettrizzante. Il Verona parte con un 3421 con due trequarti dietro alla punta e la Dea con un 3412  con le due punte Hojilund e Muriel combinando potenza ed estro. Chiare le intenzioni più offensive di Gasp e quelle più prudenti di Zaffaroni. Tameze, Sulemana, Lazevic e Ngonge formano un quadrilatero in teoria in superiorità numerica  sul trio De Roon Koopmejners e Pasalic, ma a colmarla ci sono le avanzate di Toloi e Scalvini nel classico gioco a percussione di Gasperini. Djimsiti sta su Djuric in scontro balcanico. Maehle e Depaoli da una parte e Zappacosta Terracciano sull'altra con possibilità di inversione si affrontano sulla fasce di competenza. Hien Ceccherini e Cabal a chiudere sul duo di attacco bergamasco.

Subito in pressing alto il Verona che cerca con palle alte la sua boa di attacco che smista bene di testa sovrastando Scalvini. Marcature a uomo a tutto campo e subito in evidenza il duello Hien e Hojilund. Djimsiti tiene Lazevic e Toloi è abbastanza libero, perché Ngonge sta più indietro. Subito un paio di percussioni della Dea sono controllate bene, ma è stranamente imprecisa la Dea in uscita e in perdita di palla a centrocampo che fanno imbufalire il Gasp che ha ragione di arrabbiarsi ancora di più su pasticcio di Scalvini molto in difficoltà su Djuric e il Verona ne approfitta con Terracciano che apre su Lazovic che, a sua volta, chiude bene in diagonale gelando letteralmente ancora di più i nerazzurri in un giornata quasi invernale. Reagiscono furiosamente i bergamaschi e vanno in assedio quasi costante. Muriel alterna errori grossolani a giocate sopraffine. Gasp vuole la squadra larga, perché il Verona chiude bene, soprattutto con Koopmejners. Pasalic è mobilissimo, buon primo tempo, anche se a volte è impreciso nei tocchi finali. La Dea va in rete con un uno due di classe tra Muriel e Zappacosta che fulmina di destro Montipo'.  È assedio Dea che va in angolo spesso e Hojilund va bene di testa a sfiorare il raddoppio sventato dal portiere scaligero. Molte esitazioni in difesa della Dea e buona gestione tecnica e fisica dei veronesi, che hanno discrete individualità e buon movimento di squadra. Il finale vede una sortita del Verona che trova una attenta, questa volta, difesa atalantina. La partita è buona e i duelli sono molto fisici a in clima di totale correttezza. Nella ripresa, Dea subito avanti con Muriel che cerca spazio arretrando come trequartista. Montipo' la combina grossa e regala a Pasalic il facile tocco a rete. Il Verona accusa il colpo. Esce Zappacosta acciaccato  già nel primo tempo. Entra Okoli in inedita posizione come il sostituito. Gasp fa uscire anche Muriel per Lookman che si posiziona al centro stante Okoli a sinistra. Altra botta per il Verona che perde Lazovic per Faraoni. Perde palla il Verona a centrocampo. Veloce appoggio di Lookman su Hojlund che fa un gran gol con un missile nel suo stile. Zaffaroni sostituisce Terracciano con Verdi e Gaich per Djuric. Verdi da' una scossa e il Verona impensierisce la Dea con buone iniziative. Gasp inserisce Ederson per un ottimo Pasalic. Entra Coppola per il Verona che cerca di accorciare con coraggio e buon palleggio. Scalvini fa un passaggio suicida e Gasp disperato lo toglie dalla difesa e lo manda avanti. Ultimo cambio per il Verona. Abilgaard  per Tameze. Insiste il Verona e il giovane Sulemana, il migliore dei suoi, mette una bella para a giro che scheggia la traversa. Si copre Gasp e toglie  Hoijlund, il migliore, per Demiral. La Dea fa un bel passo avanti e aggancia il Milan. Il Verona dà il massimo dal suo organico ma il suo portiere, pure in ottimo campionato, lo mette in ginocchio. Male Scalvini soverchiato da Djuric. In ripresa Muriel: si muove meglio se può giocare in spazi più ampi, come suggeritore e assistman. Molta imprecisione in tanti appoggi da parte della Dea che comunque trova tre punti molto importanti in questo convulso finale.