Anche se non mi conoscevi, sicuramente io ho conosciuto Te, per averti visto giocare, ma solo in televisione.
E se la televisione con le tue fantasmagoriche giocate sul campo mi dava gioia, ora la stessa televisione con interviste, dopo la tua dipartita, a coloro che erano tuoi colleghi di professione e molti lo sono attualmente, mi reca tanto dolore, accomunato al dolore che non sei più vivo fisicamente. Certo non mi chiamo Cabrini, però credo che se fossi rimasto a vivere a Napoli, non saresti morto, e neppure da solo, centinaia di migliaia di tifosi non ti avrebbero lasciato solo un'istante, e oggi saresti ancora vivo, e non starei a scrivere queste mie impressioni.

Moti atleti sono stati radiati per uso di stupefacenti, ma reputo, da uomo 74enne, uomo della strada, che una calciatrice che resti seduta e volti le spalle per il minuto di raccoglimento in onore del poeta del calcio, sì un poeta, perchè ogni giocata di Diego era pura poesia... dovremo essere vittime ancora del femminismo ancora per secoli? Reputo da radiazione più questo gesto che l'assunzione di stupefacenti, perchè chi spesso li assume, poi almeno chiede scusa a se stesso e allo sport. Ma per quanti secoli ancora dovremo essere vittime del femminismo e delle sue contumelie verso DIEGO? Non sono un femminista e certamente non sono né mi sento maschilista, dato che non ho letto o sentito parole di condanna verso questa pseudo calciatrice.
E dico arrivederci Diego, perchè un giorno anche io ti raggiungerò lassù e la tua umiltà che continuerai ad avere anche lì da buon napoletano e a conoscenza di TOTO' e la sua 'a'LIVELLA, mi saluterai con affetto e generosità come fossi stato il tuo migliore amico, la stessa che hai dato in vita a tanti napoletani e tifosi del Napoli Calcio

Con Dolore e affetto
Rosario Perongini, il vesuviano