Oggi doveva essere un giorno di festa per me, per tutti i tifosi interisti. Stasera a San Siro si gioca Inter-Atletico Madrid, partita di andata valida per la qualificazione ai quarti di finale di Champions League, ma una triste notizia ha rovinato tutto, un po’ come a volte mi succedeva da bambino quando il giorno del mio compleanno mi svegliavo con la varicella o la bronchite e piangendo nel mio letto realizzavo che i festeggiamenti con i miei amici e compagni di classe delle elementari non ci sarebbero stati.
La notte appena trascorsa ha portato un lutto nel mondo dello sport, del calcio, del tifo neroazzurro: è morto a 63 anni Andreas Brehme, detto Andy, terzino sinistro di Kaiserslautern, Bayern Monaco, Inter e nazionale tedesca.
Un arresto cardiaco, il cuore che metteva ogni volta sul campo ha smesso di battere, la luce si è spenta, è arrivato all’improvviso il buio eterno per quello che a mio parere è stato, con caratteristiche fisiche, atletiche e tecniche differenti, insieme a Paolo Maldini il miglior terzino sinistro del Mondo nel decennio 1985 – 1995.
Arrivò all’Inter nell’estate 1988 da gregario, insieme al più quotato compagno di squadra Lothar Matthaeus, per provare a strappare dal petto ai cugini milanisti il tricolore appena cucito, ma dalle prime uscite precampionato si capii che in quei due piedi c’era qualcosa di magico, c’era il talento naturale del campione. Per trent’anni, fino a Dimarco che ci sta piacevolmente stupendo, abbiamo ripetuto: è da quando se ne è andato Brehme che non abbiamo un terzino sinistro in grado di fare un cross.
Andy i cross li sapeva fare benissimo, e non solo quelli…quanti palloni perfetti sulla testa di Aldo Serena, Nicola Berti e Jurgen Klinsmann, quanti goal calciando da fuori area, quanti tackle puliti, quanti cambi di gioco, quanti lanci millimetrici in profondità.
Con l’Inter vinse lo scudetto dei record, la Supercoppa Italiana e la coppa UEFA, con il Bayern Monaco due campionati tedeschi, con la Germania il Campionato del Mondo in Italia nel 1990 siglando il goal vittoria su rigore, battendolo con il piede destro, quello debole.
Ci mancherai Andy, ci mancherà vederti commosso alle riunioni dell’Inter dei tuoi anni, ci mancherà vederti in tribuna al Meazza a tifare da vero interista, ci mancherà vederti orgoglioso ritirare un meritato premio alla carriera sul prato verde.
Non dimenticheremo mai quelle tue discese sulla fascia con i capelli lunghi e biondi al vento, quelle finte di crossare con il sinistro che facevano sedere il difendente per poi rapidamente metterti la palla sul destro per un passaggio a rientrare verso la porta che faceva bastare un sfioro di palla del nostro attaccante per gonfiare la rete.
Ciao gregario campione.
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