Arrivato come acquisto normale, niente di eccezionale; il suo arrivo non fece tanto scalpore se non per il fatto che è stato soffiato quasi al momento della firma ad una rivale, la Roma, ma ci ha messo poco ad entrare nel cuore dei tifosi e nelle grazie del mister e della dirigenza. Franck Kessiè non si è mai risparmiato, sempre in campo a mettere la sua forza e intelligenza tattica al servizio della squadra, tanto che Montella non ne ha mai fatto a meno, se non nel ritorno di Europa League contro lo Skendjia (match per altro già deciso all'andata). Dopo l'ultima gara anche lui è stato messo in discussione: percentuale quasi del 100% di passaggi sbagliati e conseguenti palloni regalati all'avversario, sembrava in campo ci fosse un suo gemello; tutt'altra cosa del Kessiè ammirato fin qui. Kessiè un flop? Kessiè sopravvalutato? Kessiè fuoco di paglia? Presto per dirlo, e presto per smentire, ma di sicuro ora abbiamo visto un Kessiè stanco, fisicamente e mentalmente. Ma è normale, è fisiologico avere questo calo: la stagione del Milan è iniziata prestissimo, il 27 luglio si è giocato il primo match ufficiale e da allora, l'ivoriano, ha collezionato 12 presenze tra campionato, coppa e nazionale (giocato in africa e non a due passi da San Siro): una partita ogni poco più di 4 giorni. Nessuno come lui finora. Dovevamo arrivare allo sbando di Genova per accorgerci che Franck ha bisogno, anche lui, di tirare il fiato di tanto in tanto? Ricordiamo che Kessiè non è un giocatore alla Pirlo, molto statico per intenderci, ma è un giocatore che fa della forza fisica, della dinamicità e dei contrasti i suoi punti di forza, e tutto questo richiede un grosso dispendio di energia fisica e mentale. Di sicuro di questo il colpevole non è lui: Montella ha voluto tenerlo in campo sempre e comunque, anche dopo il primo tempo di Genova; la dirigenza non ha puntato su un suo alter ego, dando via per giunta anche Kucka e Poli, gli unici due giocatori della rosa che potevano, per caratteristiche, permettergli di rifiatare. Ora non bisogna fasciarsi la testa, ma bisogna prendere atto della situazione, e dare spazio anche ad altri. Locatelli e Josè Mauri sono gli unici che possono sostituirlo, non saranno al suo livello? Non avranno le sue caratteristiche? Pazienza, bisognava pensarci prima, ora quello che conta è non bruciare un ragazzo che ha dimostrato di poter dare tanto alla squadra. Montella, aiutalo!
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