Da elemento fondamentale della prima Juventus targata Max Allegri a seconda linea fissa: sembra essere questa la parabola di Claudio Marchisio.
La bandiera bianconera, nel primo anno sotto la guida del tecnico livornese, risultò essere uno dei migliori elementi in rosa: titolare inamovibile, veniva utilizzato sia nel suo ruolo naturale di incursore, sia da “controfigura” di Pirlo davanti alla difesa; l’intuizione di Allegri di schierato in quel ruolo fu premiata e proprio la sua capacità, tanto ricercata dall’allenatore per i suoi metodisti, di essere equilibratore e di fare da specchio innanzi alla linea difensiva, fu la ragione che spinse tecnico e dirigenza a non ricercare sul mercato, immediatamente dopo l’addio di Pirlo, un suo erede nel ruolo.
Un orrendo infortunio e l’arrivo di altri centrocampisti hanno cambiato, oserei dire drasticamente, la posizione di Marchisio nella rosa bianconera. Ad oggi le gerarchie a centrocampo sono chiarissime, con Pjanic, Khedira e Matuidi titolari: gerarchie rinfrancate dai risultati lusinghieri che la Vecchia Signora sta ottenendo ma anche quando qualcuno dei calciatori prima elencati è assente, spesso e volentieri viene rimpiazzato da altri centrocampisti, non da Marchisio; che tra l’altro quando viene utilizzato, quasi sempre viene sostituito con un’impressione generale che il giocatore non sia più particolarmente “visto” dal tecnico.
Anche venerdì è stato fatto giocare con le consegne tattiche di Matuidi, calciatore con caratteristiche molto lontane dalla sue, e sostituito prontamente nella ripresa; addirittura sembra che anche stasera, per la gara di andata degli ottavi, la scelta di chi schierare insieme a Khedira e Pjanic sia tra Bentancur e Sturaro, non Marchisio. Notizia che se verrà confermata non sarà altro che la conferma del fatto che l’allenatore non lo ritiene più idoneo per i suoi piani tattici, facendo diventare concreta una notizia che già sta rimbalzando da tempo: quella di una cessione, in estate, di Marchisio; non in Italia, dove più volte il principino ha manifestato la volontà di non vestire altri colori al di fuori del bianconero, ma all’estero. Magari in Premier League, dove ha tantissimi estimatori o chissà con un'esperienza in MLS, altro campionato che esercita sempre più fascino nei calciatori in cerca di nuove sfide.
Io continuo e continuerò a pensare che Marchisio abbia ancora molto da dare alla causa bianconera: se impiegato con più continuità, ha tutto per tornare sui livelli di un tempo e soprattutto, come già scrissi in passato, egli è l’incarnazione vivente dei valori bianconeri, la linea di continuità tra settore giovanile e prima squadra e dovrebbe essere un punto centrale del nostro sodalizio ma per tornare tale gli va accordata quella fiducia che, a mio avviso, merita.
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