Dopo sette stagioni vissute tra alti e bassi la storia tra Paulo Dybala e la Juventus volge al termine, a conclusione di una trattativa per il rinnovo estenuante e a tratti grottesca, la decisione presa da ambo le parti è finalmente chiara: sarà addio.
Al momento sono 283 le presenze in bianconero, condite da 113 gol tra Serie A e coppe e soprattutto tanto talento e classe infinita, numeri a cui però bisogna aggiungere anche i diversi infortuni e i momenti decisivi in cui l’argentino non ha risposto presente. Sono proprio questi ultimi a controbilanciare, in negativo, l’esperienza juventina di Dybala, fatta di gol e giocate sopraffine ma anche di troppi stop e tante incomprensioni, che alla fine della storia hanno portato entrambe le parti a valutare la separazione come ipotesi migliore.

Il talento del fantasista ex Palermo non può e non deve essere messo in discussione, ma è necessario tenere a mente che nessuno è insostituibile e sarà proprio dal sostituto (o sostituti) dell’argentino che si deciderà buona parte del futuro prossimo della Juventus.
La necessità di puntare su un altro centrocampista di livello, questa volta di classe e non solo di corsa, è evidente e non a caso il nome di Milinkovic-Savic è tra i più gettonati, così come un ulteriore rinforzo in attacco appare indispensabile ai fini della ricostruzione bianconera e i nomi di Zaniolo e Raspadori circolano da tempo.
La scelta del prossimo grande acquisto in casa Juventus è cruciale, senza il quale questa squadra non può pensare di tornare tra le grandi. Gli acquisti funzionali di Locatelli, Zakaria e Vlahovic non hanno per adesso oscurato del tutto gli ingaggi sconclusionati dei vari Arthur (troppo timido), Rabiot (pasticcione), Bernardeschi, Ramsey ecc... senza dimenticare il calo di Alex Sandro e i problemi fisici di Chiellini che senza alcun dubbio hanno contribuito ad indebolire la Vecchia Signora.
Il processo di rinnovamento deve continuare più deciso che mai, ai bianconeri occorre una nuova spina dorsale che coinvolga tutti i reparti. Gli ipotetici ingaggi di Rudiger, Milinkovic e Zaniolo sarebbero un segnale di svolta e darebbero almeno l’impressione di avere a che fare con una Juventus determinata a riconquistare un posto tra le migliori d’Europa, almeno sulla carta.

Per quanto riguarda il soggetto principale di queste poche righe, invece, reputo opportuno condividere un paio di timori che circolano tra i tifosi bianconeri: il primo, senza nemmeno bisogno di sottolinearlo, è lo scenario che vedrebbe Dybala restare in Italia per approdare alla corte di Suning e Marotta. Un vero e proprio spauracchio per noi tifosi, uno smacco che sarebbe davvero difficile da digerire.
Il secondo, più personale che collettivo a dire il vero, riguarda l’opinione che i miei “colleghi” di tifo avranno del talento argentino. Sarebbe opportuno rimanere freddi ed equilibrati, senza ritenere Dybala un giocatore come tanti o addirittura una “pippa” solo perché da luglio non giocherà in maglia bianconera. La qualità enorme del numero 10, come già detto, non è in discussione e non svanirà di certo a seguito del suo addio.
Da tifoso e osservatore di calcio il maggiore interesse e la più grande preoccupazione riguarderà la capacità della dirigenza di sostituire adeguatamente un giocatore di tale valore, operazione difficile ma tutt’altro che impossibile, e come detto anche la paura di vederlo in una rivale nazionale è tanta ma nel caso accadesse ci abitueremo anche a questa ipotesi, considerato che non sarebbe di certo un unicum nel panorama calcistico contemporaneo.

Detto questo, mi sento in dovere di ringraziare Paulo Dybala per le reti segnate in bianconero e per le tante giocate superlative che hanno dimostrato la sua innata classe.
Comunque vada, ovunque andrai... Grazie Paulo e buona fortuna.