Inter-Atalanta è stato un importante spartiacque per la Champions, con un magro 0-0 che ha significato tanto per entrambe; l'Inter ha rinforzato il suo 3° posto, mentre i bergamaschi hanno raggiunto al 4° posto il Milan.
E' stata, però, anche e soprattutto la partita del ritorno a San Siro di Mauro Icardi, più di due mesi dopo l'ultima volta (era il 3 febbraio scorso). Era grande l'attesa per l'accoglienza che gli avrebbe riservato il popolo interista in toto, non solo la curva come a Genova lo scorso mercoledì.
Da subito l'atmosfera appare piuttosto tranquilla, tra indifferenza apparente e quiete paradossale. Al momento della lettura delle formazioni, la maggior parte dei tifosi, quelli della tribuna per intenderci, urlano a gran voce il cognome del bomber argentino, mentre la Nord resta in silenzio, come annunciato alla vigilia.
Quando le due squadre fanno il loro ingresso in campo, avviene la tanto temuta spaccatura; la Curva Nord si scaglia contro l'ex capitano con cori poco lusinghieri, per usare un eufemismo, mentre il resto dello stadio dissente apertamente dal settore "caldo" della tifoseria, ricoprendo di fischi quei cori e contemporaneamente elevando da un settore dello stadio Meazza uno striscione eloquente ed emblematico che recita: "Bentornato capitano".
Persino durante il minuto di raccoglimento in memoria del terremoto de L'Aquila, qualcuno resta sul pezzo forte di giornata, inneggiando ad Icardi.
Per il resto, la partita scorre e il copione su Icardi non ammette colpi di teatro ulteriori. Il messaggio è arrivato forte e chiaro negli istanti che hanno preceduto il match. La maggioranza interista sta con Mauro Icardi. Il più dei tifosi non si rispecchia in quella frangia estremista che formalmente dovrebbe rappresentare pienamente il popolo nerazzurro.
La Curva Nord, che negli scorsi giorni si era proclamata baluardo del tifo interista, è stata sconfessata dal resto dei tifosi, dalla maggior parte di loro. Questi ultimi hanno davvero saputo mettere l'Inter, la squadra, davanti a tutto e a tutti. Sono stati proprio questi a dimostrarsi VERI interisti, sostenendo Icardi come tutti gli altri che indossano la maglia nerazzurra. Sono stati loro a svergognare dei "fanatici" del calcio che conoscono molto spesso un'unica logica, di certo lontana dal BENE della propria squadra.
Sono stati questi tifosi a rappresentare il tifoso tipo e a sottolineare che la Nord è una cosa, l'Inter è un'altra. I VERI interisti sono stati chiari: la Curva non li rappresenta.
Queste frange estreme farebbero bene a riflettere su chi sono, cosa vogliono rappresentare, cosa vogliono comunicare. E farebbero senz'altro bene a tralasciare metodi tipici di sette e società criminali. Farebbero bene a togliere il velo di ipocrisia che li avvolge ed essere onesti con loro stessi, e poi, forse, provare ad essere VERI tifosi.
Gli interisti VERI ieri hanno vinto. Per la Curva Nord, che tanto detta legge, non c'è spazio in questa grande famiglia.
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