Tutti i salmi finiscono in gloria verrebbe da dire. Soprattutto in casa rossonera. Questo sarebbe dovuto essere l'ennesimo anno zero, quello della rivoluzione in salsa teutonica nel segno del demiurgo, targato Redbull, Ralf Rangnick. Ma a marzo è arrivato il Covid a sparigliare le carte. Campionato fermo per due mesi, ricavi da stadio azzerati e compagnie televisive che televisive che piangono miseria.

Alla ripresa il Milan è trasformato. Gol come che piovesse e persino il gioco. Ibra pare ringiovanito di dieci anni. Kessie sembra un Gattuso abbronzato. Calhanoglu il figlio segreto di madre turca del "Genio" Savicevic. Rebic un bomber di razza di quelli della vecchia scuola tutti gol e grinta. Leao un magnifico diamante ancora un po' grezzo e non il gemello scuretto del connazionale André "Malaussene" Silva. Conti ha lasciato a casa l'abbonamento per l'ospedale e Castillejo irrobustito le zampe da uccellino. Persino Calabria sembra quasi un calciatore. Alla fine l'allegra brigata milanista agguantare persino un insperato sesto posto.

Di fronte a cotanto bendidio Mr Elliott, al secolo Gordon Singer, si stropicciato gli occhi, si frega le mani, si fa due conti in tasca, la crisi si sa ha picchiato duro anche per i ricconi costringendoli ad essere più attenti ai loro giocattoli, e fa un un annuncio: "Contrordine compagni! Camerati! Amici! Boys out!" (benedetta par condicio)... E così niente Rangnick, rimane al suo posto in parrocchia Padre Pioli. E la permanenza di Pioli comprende il pacchetto completo in quanto oltre a Pioli rimane anche l'idolo della folla, rossonera, Paolo Maldini, che sembrava destinato ad abbandonare la barca per manifesta incompatibilità col tedesco. Invece a sorpresa Paolino non solo lascia anzi raddoppia! In quanto riesce ad ottenere da Mr Elliott maggiore margine di manovra anzi addirittura pieni poteri con una divisione finalmente netta fra parte finanziaria (Gazidis, che di fatto viene messo da parte a fare il ragioniere) e parte sportiva.

All'appello ormai manca soltanto Ibra. Per completare la restaurazione c'è bisogno del suo rinnovo, per carità più che legittimo visto il suo stato di forma ed i costi medi di attaccanti anche di poco più giovani. Ma il rinnovo tarda ad arrivare. Ibra è Dio ed il commercio a caro prezzo delle indulgenze è tornato di moda. Raiola pare un novello Papa Leone X nel passare all'incasso ed ogni timido tentativo di "Riforma Protestante" da parte dell'anglosassone Rag. Gazidis viene subito soffocato. Alla fine le pretese vaticane sono state accontentate ed è notizia fresca di giornata la firma dell'indulgenza plenaria... pardon del contratto. Ma non è tutto, c'è un altro giocatore che turba i sogni dei tifosi milanisti e che la "vox populi" rossonera chiama a sé con alte grida... Ovvero SANDRO TONALI! Giovane italiano e pure tifoso del Milan, non può che essere l'idolo di una tifoseria molto portata a seguire il diktat di un suo illustre membro "prima gli italiani" ed anzi renderlo ancora più restrittivo con un "prima i milanisti".

Il ragazzo è da mesi vicino all'Inter ma i nerazzurri temporeggiano. In mezzo c'è da sfoltire ed Antonio Conte ha detto anche in aramaico e con il linguaggio dei segni che preferisce profili più pronti, più esperti, più internazionali. Per Tonali c'è tempo. E allora zac, entra in scena il nostro capo popolo Paolino! Convinto in un nanosecondo il giocatore presenta ad un Cellino sempre più preoccupato di ritrovarsi uno scontento in casa ed il salvadanaio vuoto una proposta elaborata dal ragioniere sudafricano, un po' complicata ma vantaggiosa per tutti. E così TONALI DIVENTA ROSSONERO... Il tifo milanista impazzisce di gioia ed i "Maldini for President" sono ormai di tendenza.

Tonali è oggettivamente un signor acquisto giovane e di grande prospettiva e perfettamente in grado di integrarsi sia con Bennacer che con Kessie. Però a Paolì, nun te allarga! Ok che sei l'idolo dei tifosi però non farti prendere troppo la mano dal sovranismo calcistico della piazza rossonera. Gli acquisti made in Italy devono fermarsi a Tonali. Lo so che sei amico di papà Enrico e che hai i tuoi inciuci con Fali Ramadani, però Federico Chiesa lascialo a Firenze eh! Non ne vale la pena! Si sa che la Fiorentina è una bottega nota per il suo rapporto qualità prezzo infimo (vedere alla voce Kalinic) e che col Milan gonfiano ancora di più i prezzi mi sa... Saranno ancora risentiti per Montolivo (col senno del poi non si può fare altro che dire "mannaggia se lo fossero tenuti")? In fondo la proprietà è cambiata ma i dirigenti sono praticamente gli stessi... E lascia stare anche Bernardeschi e Rugani mi raccomando! Sono due sopravvalutati e poi non dobbiamo togliere le castagne dal fuoco alla Juve! Hanno voluto la bicicletta e mo' che pedalino! Per quanto riguarda il "Gallo più sopravvalutato del pollaio" Belotti, la centralità nel progetto di Ibra e le pretese esagerate di Cairo mi fanno dormire sonni più tranquilli, ma tu mi raccomando non fare scherzi eh! Lo so, il popolo rossonera li vuole e tu sei il suo idolo e non vuoi deluderlo, però basta: gli hai dato il panem non c'è bisogno di seguire pedissequamente i latini e dargli anche i circenses! Vai per la tua strada come hai fatto l'anno scorso che con Theo (alla faccia di chi voleva Biraghi) Leao e Rebic: hai fatto benissimo! Ci vogliono giocatori così! E ascolta anche qualche consiglio per gli acquisti di Moncada. Anche se è un po' raccomandato da un amico del ragioniere, è un bravo ragazzo e se ne intende!